mercoledì 18 novembre 2015

Uscite Dunwich Edizioni Novembre

Ogni tanto rispunto fuori e vi porto liete novelle, oggi vi segnalo le ultime uscite della Dunwich Edizioni, piccola casa editrice specializzata in fantasy, horror e steampunk. Come avrete modo di notare tra queste uscite c'è un nome di nostra conoscenza per un libro romance nonchè perchè padrona di casa del Dragonfly Literary Blog

Petali di Luna (Once upon a steam #2)
R.M. Stuart
€ 0,99

104 pg


In una Londra dalle sfumature gotiche, sospesa nel tempo, un amore tormentato sboccia come un fiore lunare nel cuore della notte. Lei principessa, lui antieroe, un’unione ambigua ma tanto forte che nemmeno la magia può spezzare. Rose e Tristan, cresciuti assieme in una (ir)realtà umana, si amano, si desiderano, finché la vita chiede loro un dazio da pagare. Infatti una maledizione aleggia su Rose, una maledizione fatta di rancore e antichità, anche se Tristan veglia su di lei con incondizionata devozione. Tuttavia l’amore non è una favola, forse è una tragedia. Tristan lo scopre a sue spese, così perfino la fiera Rose che – senza speranza, senza più lacrime, senza aspettative – è vittima del sonno eterno diventando quindi “la bella addormentata”, proprio come Malefica le aveva predetto alla nascita. Sarà la morte più potente della sorte? Passione, sortilegi, viaggi inter dimensionali: un vortice di musica e sensazioni che avrà inizio e fine a Steamwood.

martedì 10 novembre 2015

Selfpublishing Made in Italy: Il segreto della crisalide di Denise Aronica

Sempre più blogger passano al lato oscuro della forza, per inciso la blogger di cui vi parlo oggi vi è passata già l'anno scorso con l'uscita del suo primo libro, una storia fantasy di cui anelo il seguito. Ora debutta però con un genere diverso un libro di narrativa, di crescita e rivelazioni, di bruchi che diventano farfalle. con piacere vi annuncio che da ieri è disponibile su tutti i principali store online


Il segreto della Crisalide
Denise Aronica
€ 0,99 - 330 pg
Sono passati quasi nove mesi da quando i genitori di Olivia sono morti, ma lei non è ancora riuscita a farsene una ragione. Sa di non essere pronta a passare oltre e a lasciarli andare per sempre e non intende sforzarsi per farlo, così trascorre le sue giornate a tenere il conto del tempo che passa in modo maniacale, imbrattandosi il braccio con un pennarello, chiusa nella sua nuova camera a casa dei nonni, a leggere fino a dimenticarsi di tutto il resto. Nemmeno per Max, il suo fratellino di otto anni, è semplice riuscire a fare breccia nella solida armatura che Olivia ha costruito tutto intorno a sé e anche i nonni, pur sforzandosi di non darlo a vedere, non potrebbero essere più preoccupati per lei, che si rifiuta persino di parlare con uno psicologo. Sarà per via della sua reticenza e testardaggine a rifiutare qualsiasi tipo di sostegno che nonna Margherita prenderà una decisione drastica. Olivia sarà costretta a frequentare per un paio di mesi una sorta di centro estivo molto particolare, gestito da un’amica di vecchia data di sua madre, in cui un’equipe di specialisti si occupa di aiutare adolescenti affetti da dipendenze comportamentali. Proprio lì al centro, grazie alla compagnia di Daniel, un nerd dipendente dai videogiochi, e di Andrea, una ragazza viziata, volubile e misteriosa, Olivia riuscirà finalmente a lasciarsi andare e ad aprire un po’ il suo cuore. Il dolore per la sua terribile perdita però, continuerà ad assillarla, soffocando sul nascere ogni più piccolo sprazzo di felicità. Olivia sarà così costretta a rendersi conto che dovrà iniziare a lottare con tutte le sue forze per riuscire ad avere di nuovo il controllo sulla sua vita prima che sia troppo tardi.

Per stuzzicarvi vi lascio l'incipit pubblicato per la prima volta sul blog Il cibo della mente in occasione del blogtour!

Sono passati esattamente otto mesi, trentaquattro settimane, duecentoquaranta giorni e cinquemilasettecentosessanta ore da quando ho parlato l'ultima volta con i miei genitori. Lo so, continuare a tenere il conto non ha senso – ed è anche un po' maniacale a dire il vero – eppure mi fa stare meglio. A volte mi sembra che sia stato solo ieri, altre invece mi sento come se fossero trascorsi anni interi.
Tengo nota del tempo con un pennarello nero, sul braccio destro. Nonna Margherita, poco incline ad accettare stramberie dall'alto dei suoi settantadue anni, alza gli occhi al cielo ogni volta che per caso lo vede e, di tanto in tanto, accompagna il gesto facendosi il segno della croce, bisbigliando qualche preghiera sottovoce.
C'è stato un momento in cui, a forza di scrivere, ero arrivata al punto da non riuscire più a far andare via l'inchiostro. Strofinavo e strofinavo, ma non voleva saperne di sparire. Ricordo di aver pensato che la macchia non sarebbe mai scomparsa e di aver continuato a strofinare finché la mia pelle non si è irritata al punto da diventare dello stesso colore di un peperone. La nonna ha dato i numeri, ha fatto sparire tutti i pennarelli e mi ha sequestrato il portafogli affinché non ne comprassi altri. Sembrava furiosa, ma allo stesso tempo era come se non se la sentisse di sgridarmi. Era una guerra silenziosa, la sua, e io ero intenzionata a vincerla a tutti i costi così ho iniziato a utilizzare tutto ciò che c'era a portata di mano: matite per il trucco, rossetti, eye liner, persino pastelli a cera.
Dopo qualche giorno, la nonna ha ceduto e mi ha comprato dei pennarelli lavabili speciali, di quelli che all'asilo fanno usare ai bambini. Adesso riesco ad aggiornare il conto quando ne ho voglia senza che il mio braccio ne risenta.
Da quando c'è stato l'incidente io e il mio fratellino Max, otto anni e una matassa di riccioli scuri che gli circondano il viso, cerchiamo di cavarcela come meglio possiamo. Siamo stati costretti a dire addio all'unica casa che abbiamo sempre conosciuto e ci siamo trasferiti dai nonni, a Milano, una città caotica e asfissiante che sopporto a stento.
Il piccolo paese in cui siamo cresciuti, Casterni, è uno di quei posti in cui tutti conoscono tutti, un luogo tranquillo e pacifico dove non capita mai niente che sia degno di nota. Paragonato alla città mi sembra un mondo alieno e lontano anni luce. È buffo perché in realtà Casterni non è così distante da Milano, ma il divario che li separa è immenso.
Col tempo per Max sta diventando più facile accettare la situazione, e i nonni, pur di farlo felice, lo viziano molto più di quanto dovrebbero.
Per me le cose sono molto diverse. Non riesco a lasciarmi il passato alle spalle e così mi rifugio nei libri. Leggere è l'unica cosa che mi aiuta davvero a liberare la mente e che mi permette di estraniarmi del tutto. È il mio modo di affrontare le cose e, diciamocelo, potevo sceglierne di peggiori...

Questa settimana lo recensirò per voi 
ma già vi assicuro che è una lettura da non perdere!
Correte a comprarlo!

venerdì 6 novembre 2015

Selfpublishing Made in Italy: Tutta la pioggia del cielo di Angela C. Ryan

Anche se nel nostro bel cielo italiano quasi ovunque splende il sole e l'aria è frizzate come solo in Autunno può esserlo, da qualche parte ha iniziato a profilarsi qualche nube portatrice di pioggia e pare si sia stazionata su Amazon e i principali store online per portarci l'ultimo libro di Angela C. Ryan. Se mi seguite da un pò lo saprete bene, di questa autrice leggerei anche la lista della spesa, i suoi libri nelle mie recensione si sono guadagnati un firmamento di stelle e quindi con assoluta certezza che vi consiglio la sua prima opera puramente Romance! Rimarrete conquistati dalla scrittrice e il buzzuro, garantito!!!

Tutta la pioggia del cielo
Angela C. Ryan
Victoria Stevenson e Nath Owens sono agli antipodi. Notte e giorno. Luna e sole. Lei vive a Chicago, è una scrittrice di successo e vanta pubblicazioni in diversi paesi. Educata, precisa, con qualche mania di troppo, a un certo punto della sua carriera, non ha la più pallida idea di come scrivere il suo prossimo romanzo. Lui è un contadino e possiede una fattoria che cade a pezzi, in Vermont. È pieno di debiti, ama i suoi animali più delle persone, soprattutto il suo papero Charlie, ed è vegano. È piuttosto arrogante e un po’ burbero. 
Per una curiosa idea dell’agente di lei, Trevor, e della sorella di lui, Susan, certi che il Vermont con la sua natura selvaggia e romantica sia il posto giusto per far rinascere l’ispirazione di Victoria, la donna si ritrova a dividere la sua vita con Nath che, a sua volta, si vede costretto a ospitarla contro la sua volontà. È il prezzo da pagare se vuole salvare la fattoria dalla rovina. Infatti, in cambio dell’ospitalità, Victoria dovrà versare sul conto di lui un quarto dei profitti ricavati dalle vendite del suo libro. È la condizione posta dal grillo parlante Susan, convinta che questo sia il solo modo per rimettere in piedi il fratello. 
Non potrebbero esserci due individui più diversi fra loro, ma se un paesaggio da cartolina e delle graziose lentiggini ci mettono lo zampino, forse anche il più orgoglioso degli uomini e la più testarda delle donne possono piegarsi all’amore. Oppure no? Tutto da vedere, perché fattori esterni non rendono affatto facile la vita a nessuno dei due.


Per stuzzicare la vostra curiosità qualche estrattino

«Puoi riportarmi indietro quando vuoi» gli dico incrociando le braccia sul petto. «Di certo, io, non ho implorato Trevor per poter venire qui, a… dove siamo? Topolinia?»
Nath mi fulmina con lo sguardo. «Va bene. Diciamo che questa situazione conviene a tutti e due, ma non significa che farò finta che mi piaccia ospitare una tizia che non conosco.»
«Davvero? Perché sono ancora commossa da quel beldiscorsone sulla confidenza e sul fatto che, voi, qui in Vermont, siete dei grandi amiconi fin da subito. Incoerenza: il mio nome è Nath Owen.»
«Owens. Con la S finale. Owens.»
«Tu, la buona educazione non sai dove stia di casa, vero? Insomma… ci conosciamo appena e già ti permetti tutta questa…»
«Confidenza, lo hai già detto. Sei ripetitiva.»
«Stavo per dire disinvoltura. Arroganza, se vuoi.»
«Fa lo stesso.»
Con una specie di borbottio, qualcosa che mi ricorda una sorta di ringhio, Nath sistema l’anfibio sulle sue gambe. Il rospo se ne sta tranquillo come se avesse trovato il suo nido ideale. Beh… tra simili ci si prende fin da subito, in effetti.
«Vediamo di farla funzionare, okay?» mi dice mentre riparte.


Un tuono fa tremare il pavimento, il vento ulula. Senza rendermene conto mi accuccio e mi copro le orecchie con le mani, tappandole così forte che non sento più niente. «È passato?» urlo.
Nath muove le labbra, ma non riesco a sentirlo. Infine mi si avvicina, mi stacca le mani dalle orecchie, con il rischio di far cadere la coperta e offrire di nuovo spettacolo delle sue nudità da maschione insensibile, maleducato e con i boxer più orribili sulla faccia della terra, e dice: «Un’altra delle tue insensate paure?»
«Avere paura dei temporali non è insensato. Dei tuoni e peggio ancora dei fulmini… sai quanta gente è rimasta colpita?»
«Secondo me tu sei una di quelle colpite e non te lo ricordi.»
«Invece tu…»
«Ah Ah! Stavi per dire che il fulminato sono io, vero? Pessimo. Sei una scrittrice: usa un po’ di fantasia.»
«Io non…»
«No no, pessimo davvero.»
«Non ho ancora…»
«E non lo farai.»
«Ma perché… se…»
«Se, ma… domande, domande.»
«Fammi finire una dannatissima frase!» sbotto.
Lui tace, ma ha l’espressione di uno che ha vinto l’ennesima battaglia. Lo detesto.
Si stende nel sacco a pelo sul pavimento. «Appena spiove, avvisami.»
«Magari prima ti uccido nel sonno.»


Continua a spogliarsi come se nulla fosse, come se io non fossi lì, a guardarlo, ad analizzarne tutti i movimenti, ad ascoltare il suono dei jeans bagnati che cadono sul pavimento. Me lo ritrovo in boxer, di quelli larghi, a righe verticali. Di quelli con la feritoia in mezzo. Non il genere che avrei immaginato per lui. Che ne so… qualcosa alla Calvin Klein per esempio. Neri, fascianti, che mettano in evidenza glutei sodi e cosce muscolose.
Questi sono quanto di meno sexy si possa trovare in commercio, eppure…
«Attratta da qualcosa in particolare?»
«Cosa?» La sua voce e quel tono da presa in giro, mi distolgono dai miei pensieri sulla sua biancheria intima.
«Mi stavi fissando il culo o sbaglio?»
Rinuncio a difendermi ancora prima di provarci. «Quella roba la indossava mio nonno.»
«Tuo nonno doveva essere un uomo pratico.»
«Mio nonno era un uomo anziano.»
«Dovrei leggere qualcosa fra le righe? Stai cercando di dirmi che mi vesto come un vecchio.»
«Solo per quanto riguarda la biancheria intima.»
Nath sorride. Il suo è un sorriso sghembo, di chi è sempre troppo sicuro di sé. Almeno è così che sembra.
«Se la visione di questi boxer ti disturba tanto…» 
Soffermo lo sguardo un secondo di troppo quando, prendendomi del tutto alla sprovvista, si cala giù la biancheria con la nonchalance degna di un attore hard.

Ma siete ancora lì?
Correte a prenderlo e passerete un fine settimana indimenticabile!
 

martedì 3 novembre 2015

Selfpublishing Made in Italy: Dralon, Eris una dea in accademia, Riverside e il Vortice del tempo

Buon Novembre gente, cominciamo il mese con qualche segnalazione Made in Italy e non temte presto in arrivo per voi una carrellata di recensioni! Il primo libro che vi presenterò è una storia fantastica con magnifiche illustrazioni, il secondo ci porta dritti nella mitologia greca, nel terzo visitiamo una vecchia scuola e nell'ultimo racconto si salta nel tempo.

Dralon
M.C. Willems
€ 15,00

264 pg


La famiglia Moffet è una famiglia come tante. Conduce una vita semplice e tranquilla in una graziosa casetta a due piani nei sobborghi di Londra... questo, fino a quando non riceve, per mano di uno strano postino, un misterioso pacco che la catapulterà, senza volerlo, in un mondo sconosciuto e fantastico; un mondo al contrario, popolato da bastoni e ciottoli parlanti, scarpe che danno il benvenuto, custodi di sasso, lampade e calderoni magici, indovini burloni e fiammiferi urlanti in grado di svelare strade segrete. Un magico e avventuroso viaggio che porterà i protagonisti a scontrarsi contro malvagie forze oscure e a percorrere gli impervi sentieri del cambiamento e della crescita interiore.

Date un'occhiata al sito dell'autrice dove potete leggere il primo capitolo e guardare le illustrazioni contenute nel libro QUI