venerdì 5 dicembre 2014

Recensione: Allegiant di Veronica Roth


Allegiant (Divergent Series #3)
Veronica Roth
De Agostini
€ 14,90
538 pg

La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il "sistema per fazioni" era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l'opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l'amore e il sacrificio. 

Gli Esclusi hanno preso possesso della città, tutti coloro che sostengono ancora le fazioni sono perseguitati, e nonostante il filmato abbia esortato gli abitanti a correre in soccorso delle persone che abitano nel mondo esterno, questi sono convinti di non dover niente a nessuno e pensare semplicemente a ricostruire le basi della propria società. Ma chi può dire quale sistema sia il migliore, le fazioni o il regime del terrore instaurato dagli Esclusi guidati dalla madre di Tobias? E chi sono veramente i Divergenti? Perchè sono così importanti per la sopravvivenza della specie umana?
Eccoci finalmente al capitolo finale della serie Divergent, la mia prima serie distopica e quella che ho impiegato di più a finire, anche perché me la sono spoilerata e quindi ho aspettato un po’ per far sedimentare le emozioni prima di avventurarmi nella lettura. Vi avviso questa recensione sarà ad alto contenuto di Spoiler perché non si può parlare di questo libro senza far riferimento a quello che avviene, quindi lettori spoiler free siete avvisati.
Questo ultimo capitolo viene narrato contemporaneamente sia da Tris che da Tobias, o Four come preferite chiamarlo, il perché sarà presto spiegato, se avessimo ascoltato solo la voce di Tris la narrazione si sarebbe interrotta in un momento cruciale. Vi dirò che non sono stata affatto sorpresa dal tanto fantomatico colpo di scena, già alla conclusione del secondo libro ero certa della decisione presa dall’autrice per la sua protagonista, tutta la narrazione, la creazione del personaggio, gli avvenimenti. stavano convergendo su quell’inevitabile epilogo. Tris ha tirato troppo a lungo la corda, troppe volte si è messa in pericolo, non si può giocare con il fuoco senza bruciarsi. Soprattutto perché ciò che l’ha portata a quel punto è ben chiaro anche in questo libro, la decisione di prendere il posto di Caleb, di compiere un gesto capace di salvare l’intera sua città a costo della sua vita, il sacrificio così insito nella sua natura, presente in ogni sua scelta. Ma veniamo al punto centrale della storia, con una trovata molto originale scopriamo che gli abitanti di Chicago in realtà fanno parte di un esperimento genetico; a quanto sembra ad un certo punto della storia gli scienziati hanno deciso di mettersi a giocare con i geni delle persone per creare degli uomini migliori, liberi da vizi e difetti, logicamente le cose sono peggiorate creando degli individui geneticamente danneggiati. Al fine di riparare al loro errore hanno deciso di rinchiudere queste persone in città sorvegliate, senza che i diretti interessati ne fossero a conoscenza, ed aspettare che la natura e la ricombinazione del patrimonio genetico riparasse ai loro errori generando degli individui geneticamente puri, i Divergenti. Tris e Tobias scoprono tutto ciò quando decidono di andare a portare aiuto a coloro che lo avevano chiesto per poi scoprire questo enorme castello di bugie e menzogne, scoprire che la loro vita in realtà fino a quel momento era stata studiata e manipolata da un gruppo di scienziati che si credono superiori solo perché in possesso di un patrimonio genetico perfetto.
In questa base di controllo delle città –esperimento, i due ragazzi vengono inoltre a conoscenza di un movimento che si batte per il riconoscimento dei diritti dei geneticamente danneggiati affinchè abbiano le stesse opportunità dei puri. Insomma cambia lo scenario ma la storia è sempre la stessa, intrighi, complotti, persone che si credono superiori alle altre.

Sembra che le rivolte non finiranno mai … nella città, nella residenza, ovunque. Ci sono solo bevi respiri tra l’una e l’altra, e stupidamente noi chiamiamo quei respiri “pace”.

Tris e Tobias si trovano di nuovo schierati in prima linea per lottare per quello in cui credono, con Tobias che tentenna insicuro e Tris certa delle sue azioni e del suo istinto. E’ Tris la persona più forte delle due, che tiene insieme non solo se stessa ma anche i pezzi di Four che tende a sgretolarsi non riuscendo più a capire chi sia e quale sia il suo posto. È il loro amore l’arma che permette ad entrambi di continuare ad andare avanti, di superare difficoltà e incomprensioni, di rimanere uniti quando tutto si disintegra. E poi alla fine rimane solo Tobias, quando tutto sembra finito e un futuro migliore più vicino, un futuro comunque costruito a costo di sacrifici. La storia creata da Veronica Roth è interessante, originale e con molti spunti di riflessioni solo che la conclusione sembra buttata un po’ via. Come se ad un certo punto l’autrice non avesse capito come riuscire a districarsi e come concludere la vicenda con un minimo di coerenza e di giustizia. Tobias e Tris si sono opposti all’utilizzo del siero sulla propria città e poi non esitano ad usarla sulla base modificando il pensiero di coloro che la abitano. E dove è il libero arbitrio, la libertà di scegliere in cosa credere, sia esso giusto o sbagliato?
Basta resettare tutti gli abitanti e inculcare loro le giuste nozioni? Non so, la soluzione della storia generale mi è sembrata semplicistica e fondamentalmente sbagliata, ma forse è la mia parte peggiore che mi dice che un conflitto non si può concludere in modo pacifico. Quello che comunque mi rimarrà impresso in questo libro è la bellissima storia d’amore tra Tris e Quattro, un amore intenso e sofferto, un amore non idilliaco ma difficile, un amore che ti completa ma allo stesso modo ti distrugge un po’ per volta. 

Sono innamorata di lui, ma non ci sto assieme solo perchè non ho alternative, come se non potessi trovare qualcun altro. Sto con lui perchè lo scelgo ogni giorno quando mi sveglio, ogni giorno in cui litighiamo o ci mentiamo o ci deludiamo a vicenda. Lo scelgo continuamente, e lui sceglie me.



Voto: Un finale di serie che lascia l’amaro in bocca.

8 commenti:

  1. Il libro mi ha annoiato parecchio, ma il finale mi è piaciuto. Molto coraggioso. :)

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    1. Si la Roth è stata molto coraggiosa e coerente, peccato che non sia riuscita a gestire in pieno la sua storia

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  2. Io amo l'intera trilogia, una delle mie preferite, anche se Allegiant è un po' inferiore rispetto agli altri due.
    Comunque mi è piaciuta la fine, e oltre alle lacrime chilometriche, resterà sempre nel mio cuore!<3

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    1. L'autrice ci ha spezzato il cuore con quella decisione ma era l'unica possibile per restare coerente alla storia e al personaggio! per questo l'ammiro e nonostante tutto apprezzo la sua serie!

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  3. Mi sono piaciuti moltissimo i due libri precedenti, ma questo invece, purtroppo, mi ha deluso parecchio.
    Salvo solo il finale, che almeno è qualcosa di diverso dal solito!

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    1. è decisamente inferiore agli altri due ma apprezzo il coraggio della sua decisione!

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  4. Ho lasciato la serie a metà a causa delle recensioni sul finale, ma prima o poi devo finirla e verificare con i miei occhi. Solo che... ancora non trovo il coraggio.

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    1. se te lo sei spoilerato metà del lavoro è fatto! anche io ho impiegato tempo per finire la serie ma poi il pensiero di averla interrotta dopo che avevo adorato il primo mi ha dato la spinta necessaria!

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