Meno cinque alla felicità
Virginia Bramati
Mondadori Libellule
€ 10,00
219 pg
Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando - pochi mesi fa - il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c'è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre... è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo... Ma c'è un'altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome - Andrej - e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e... (sicuramente!) è molto affascinante.
Il
Natale è una cosa seria lì nella piccola trattoria a Verate, vicino Venezia,
dove vive la famiglia di Costanza, ma la morte precoce del padre pare essersi
portata via anche lo spirito natalizio, quindi la ragazza lascia in tutta
fretta New York per correre ai ripari e salvare il Natale a cinque giorni dal
venticinque Dicembre. L’impresa sarà ardua, fortunatamente la voce del padre la
guiderà dalla compilazione del menù natalizio fino ad un’inaspettata caduta da
un albero. Natale si avvicina e tra tre oche divenute la mascotte della casa,
un muratore estone che forse non lavora proprio nell’edilizia ed una madre ed
una sorella da scuotere, probabilmente Costanza potrà trovare anche la
felicità.
Natale
quando arriva arriva e chissà come mai, nonostante tutti i preparativi e le
decorazioni che iniziano a spuntare fuori come funghi già a metà novembre, ti
coglie sempre impreparato. In questo periodo frenetico che si conclude con
lunghe sedute a tavola, sono appena reduce dalla terza, culminate con dolci a
profusione, questo piccolo libro, leggero, divertente, delizioso è proprio
quello che ci vuole. Ringrazio moltissimo Anna della Mondadori per avermelo
inviato e, dato che non riponevo in lui molte aspettative, è stata una
piacevole sorpresa.
Virginia Bramati ci regala una bellissima storia di Natale,
da leggere avvolti nella coperta, con le lucine dell’albero che illuminano le
pagine ed una bella cioccolata calda, tanto per non farci mancare nulla. I personaggi
sono deliziosi, a partire dalla protagonista così impegnata a salvare il Natale
della sua famiglia e la felicità dei suoi cari da non rendersi conto che
proprio lei ha bisogno di una bella iniezione di felicità, quindi il padre in
missione dall’aldilà, con la sua voce che si fa sentire nella testa della ragazza
nei momenti meno opportuni, è proprio quello che serve per darle la scossa e
farle aprire gli occhi su quello che nella sua corsa frenetica si sta perdendo.
E poi la “felicità”.
Che termine impegnativo!
Eppure, eppure anche io
l’ho provata. E so che può assumere forme diverse, pur restando sempre identica
se stessa. Inconfondibile.
A volte ti inebria come
una ventata d’aria frizzante, quando la vita ti sa stupire nelle piccole, piccolissime
cose.
Adorabile
la nipotina Nuccia, con la sua mania per la genesi dei nomi delle persone (come
la capisco, anche io adoro farmi raccontare queste storie) ed il nipotino che
trasforma ogni parola in qualcosa da mangiare. Due bambini da pubblicità
natalizia al disperato tentativo di salvare le oche dall’essere la portata principale del pranzo
natalizio. E poi gli amici di famiglia che corrono in soccorso, un prete disperato
dalla defaillance della sua direttrice del coro, un albero trasportato per le
strade di Milano sopra una lancia Y, insomma un libro capace di conquistare. Lo
stile di Virginia è semplice e pulito, pochi orpelli e suppellettili, punta
dritto al cuore con lo stile della favola da raccontare ai bambini ma lo humour
del chick lit che ogni persona desidera leggere quando ha bisogno di evadere
dalla routine quotidiana. Questo libro mi ricordato tanto la vita è una cosa
meravigliosa, ha lo stesso spirito, la stessa gioia, lo stesso messaggio,
quello di guardarsi intorno e scoprire che la propria vita è piena di persone
meravigliose e anche una solo di loro può fare la differenza. Un libro da
divorare in poche ore e rileggere quando il fuoco nel camino inizia a
scoppiettare e le calze compaiono magicamente appese sopra di esso, quando si
ha voglia di sorridere e lasciarsi trasportare dall’incantevole atmosfera
natalizia.
Voto: una bella favola natalizia
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