domenica 6 settembre 2015

Recensione: Freddo come la pietra di Jennifer L. Armentrout

Freddo come la pietra (The Dark Elements #2)
Jennifer L. Armentrout
Harlequin Mondadori
€ 14,90
403 pg

Layla Shaw deve rimettere insieme la sua vita andata in pezzi: impresa non facile per una ragazza di diciassette anni, praticamente certa che le cose non possano andare peggio di così. Il suo migliore amico, Zayne, straordinariamente bello, è da considerare off-limits, a causa del misterioso potere che da sempre affligge Layla: il suo bacio è in grado di rubare l'anima di chi lo riceve. Fuori questione, quindi, l'idea di poterlo baciare. Inoltre, il clan dei Warden, che l'ha sempre protetta, comincia a nascondere segreti pericolosi. E per finire, Layla non vuole pensare a Roth, sexy e trasgressivo principe dei demoni, che riusciva a capirla come nessun altro. Ma talvolta toccare il fondo è solo l'inizio. Perché all'improvviso i poteri di Layla iniziano a crescere e le viene concesso un assaggio di ciò che finora le era sempre stato proibito. Poi, quando meno se lo aspetta, Roth ritorna, con notizie che potrebbero cambiare il suo mondo per sempre. Sta finalmente per ottenere quello che ha sempre desiderato ma il prezzo potrebbe essere più alto di quanto Layla è disposta a pagare.


Roth è finito all’inferno mentre Layla è rimasta sulla terra ma la sua situazione non è di sicuro idilliaca. La sua “famiglia" la guarda con sospetto, il suo padre adottivo riversa su di lei rimproveri e minacce, il fatto che abbia dimostrato di potersi trasformare in un ibrido tra demone e guardiano non ha alleggerito la sua posizione, così come il fatto che Bambi strisci sul suo corpo, la rendono ancora più sospetta agli occhi dei Guardiani. Solo Zayne le resta affianco con sentimenti che ormai hanno ben oltrepassato il limite fraterno. Poi il ritorno di Roth e e la sua freddezza, strani morti, anime rubate e il sospetto che dal rituale sia nato un  Lilin che adesso cammina indisturbato seminando scompiglio tra demoni e guardiani. E se invece il Lilin camminasse sulla terra già diversi anni? E se fosse qualcuno che conosciamo bene?

Secondo capitolo della serie Dark Elements di Jennifer L. Armentrout, autrice altamente prolifica che spazia con nonchalance dal new Adult, al fantasy e al YA. In questo secondo capitolo assistiamo alla crescita di Layla che, da ragazza spaventata e inesperta del primo libro, diventa qualcuno da cui guardarsi le spalle e non solo per la sua doppia natura demoniaca e guardiana. Certo i diversi avvenimenti che stanno sconvolgendo la città e sembrano scaturire da quella famosa notte del rituale la disorientano, le fanno dubitare di se stessa, mettono in discussione tutto quello che lei credeva sulla sua capacità; e se avesse abilità che ora stanno diventando più forti senza che lei se ne renda conto?
Ciò non le impedisce di indagare, mettersi in prima linea e schierarsi con chiunque le possa dare una risposta e spiegare il grande enigma che avvolge la sua nascita e la sua stessa persona. Ma in realtà questo libro, che resta comunque di transizione, oltre a mettere in luce chi in realtà siano i buoni e chi i cattivi, oltre a svelare che non esiste una persona completamente pura né una completamente demoniaca, ma ogni essere è fatto da ombre e luci che emergono quando meno te lo aspetti, si concentra sul triangolo che accompagna questa serie. Mentre nel primo libro era Roth a risvegliare i sensi e i sentimenti di Layla, in questo secondo volume con la scomparsa e poi ricomparsa piuttosto fredda però del principe dell’inferno, è il guardiano a farsi avanti, a stringere Layla tra le braccia ed aprirle il suo cuore. E Layla cede, si lascia avvolgere, lascia il suo cuore libero di sperare, di poter amare questo ragazzo che per lei fino ad oggi ha rappresentato tutto, casa, amicizia, affetto, amore, sicurezza, fedeltà, anche se parte del suo cuore continua a battere per colui che davvero lo ha risvegliato ed ora sembra così distante. Non ho dubbi che se Roth avesse dato anche solo un minimo segnale a Layla all’inizio del libro per Zayne non ci sarebbe stato spazio. Con mio grande dispiacere per Zayne, perché in fin dei conti è un bravo ragazzo che farebbe tutto per Layla ma l’amore a 16 anni non può essere solo qualcosa che si accetta perché è a portata di mano, deve essere fuochi di artificio, farfalle nello stomaco, passione, desiderio. In Layla e Zayne insieme c’è qualcosa di sbagliato, qualcosa che stona, una forzatura che anche Layla avverte, mentre invece con Roth, anche se tutto sembra immensamente più difficile, sembra anche così giusto.
E Roth da bravo principe dell’inferno, bad boy quindi per eccellenza, ci da motivo per sorridere e sospirare, con il suo comportamento arguto e irriverente, con il suo continuo chiamare Zayne Mr Roccia, che sotto sotto nasconde una profonda gelosia per quel sentimento che vede sbocciare tra i due. Insomma parliamoci chiaro cara Jennifer hai voluto piazzarci il triangolo ma tale triangolo lascia il tempo che trova, con un personaggio così forte come Roth non c’è guardiano che tenga. Come dicevo comunque all’inizio anche se la storia si concentra molto sulle relazioni tra Layla e i suoi spasimanti c’è anche una buona parte di azione e mistero soprattutto per quanto riguarda il comprendere chi sta creando scompiglio in città e nella scuola. Il fatto che Layla non sia facilmente schedabile come buona o cattiva la mette in cima alla lista dei sospetti e più volte lei dubita di se stessa e delle proprie capacità, il cliffangher finale però vi lascerà con il fiato sospeso. Un buon libro di transizione che ho amato anche più del primo, anche se continuo a tifare per la coppia Layla/Roth, nel classico stile Armentrout in cui insieme all'azione e alla passione, l’ironia la fa da padrona.



Voto: dove si nasconde il male?

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