lunedì 23 maggio 2016

Recensione: Sindrome da cuore in sospeso di Alessia Gazzola

Sindrome da cuore in sospeso (Alice Allevi #0.5)
Alessia Gazzola
TEA
€ 11,60 
143 pg


Alice Allevi ha un grosso problema. Si è appena resa conto di non voler più diventare un medico, ma non ha il coraggio di confessarlo a nessuno, e non sa cosa fare del suo futuro. Ma siccome la vita è sorprendente, sarà l'omicidio di una persona vicina alla sua famiglia a far scoprire ad Alice la sua vocazione: la medicina legale. Forse c'entra il suo intuito, che la induce a ficcanasare dove non dovrebbe, mettendo a rischio le indagini. Forse c'entra l'arrivo della sua nuova coinquilina Yukino, una studentessa giapponese che parla come un cartone animato e che stravolge le abitudini, non solo culinarie, di Alice. Forse c'entra nonna Amalia che, con saggezza mista a battute fulminanti, sa come districarsi fra i pettegolezzi di paese. Una cosa è certa: Alice non lo ammetterebbe mai, ma se sceglierà quella specializzazione, è soprattutto per rivedere Claudio Conforti, il giovane medico legale che ha conosciuto durante il sopralluogo. Vestito in maniera impeccabile, sorriso affilato come un bisturi, occhi travolgenti. Arrogante, sprezzante e... irresistibile

Piccolo libro prequel della seria di Alessia Gazzola che vede come protagonista Alice Allevi, medico legale alle prime armi, con la propensione a cacciarsi nei guai più disparati e un fiuto imbattibile nello scoprire colpevoli e risolvere casi.
In questo piccola storia la incontriamo quando ancora la medicina legale non è diventata  il suo amore e la sua tragedia, anzi la accompagniamo proprio in questa sua scelta di vita, quando, a causa del ritrovamento del cadavere della badante della nonna, avrà la fortuna di imbattersi in Claudio Conforti, croce e delizia del suo cuore, e in questa branca della medicina che desta in lei un sentimento di appartenenza, tanto quanto di rifiuto.

Alice, studentessa di medicina, capisce da subito di aver sbagliato ramo di studio, non è capace di sopportare il dolore dei pazienti, la malattie, l’empatia che sviluppa verso coloro che dovrebbe curare, quindi rifugiarsi nella medicina legale con tutti i suoi annessi e  connessi, di cadaveri senza ormai più sentimenti e parole, e di affascinanti specializzandi che solcano i corridoi del leggendario istituto, le sembra la soluzione più adatta per sfuggire dall’impasse in cui è precipitata.
Una storia breve  ma intensa, divertente, molto più del primo libro dove Alice non aveva conquistato le mie simpatie, ma con cui ora sono riuscita a riappacificarmi. Dire che ho adorato da subito Claudio è poco ma anche la nonnina di Alice non scherza. Insomma se amate la serie di Alice Allevi non potete perdervi dove tutto è cominciato, una lettura piacevole, leggera,divertente anche se con un cadavere  in mezzo ai piedi.

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