lunedì 27 agosto 2012

Recensione: Storia catastrofica di te e me di Jess Rothenberg


Storia catastrofica di te e me
Jess Rothenberg
Einaudi
€ 18,00
352 pg

Brie muore all'improvviso. A sedici anni. Col cuore, letteralmente, spezzato in due. Nell'istante esatto in cui si sente dire da Jacob che non la ama più. Ma questo è solo l'inizio della storia. Dal suo punto di osservazione in Paradiso Brie finalmente capisce un sacco di cose. Che il matrimonio dei suoi sta proprio andando a rotoli. Che il fratello Jack non riesce a perdonarle di essere morta. Ricominciare da capo quando si ha il cuore a pezzi non è facile. Specie in un posto tutto nuovo. Ma una figura davvero celestiale comparirà presto ad accompagnare Brie nel suo paradisiaco futuro.


L’amore non è un gioco. Le persone ci si tagliano le orecchie. Ci si buttano dalla Torre Eiffel, oppure vendono tutto quello che hanno per trasferirsi tipo in Alaska e vivere con gli orsi grizzly, e poi finiscono sbranate e nessuno le sente urlare aiuto. Ecco com’è: innamorarsi è più o meno come essere divorati da un grizzly.

Cosa succede quando il ragazzo che ti fa provare questo tipo di amore ti dice “Non ti amo”?
Bè ti si spezza il cuore!
Questo è esattamente quello che è successo a Aubrie Eagan, detta Brie, ma non metaforicamente, realmente. La storia comincia con la morte di Brie a causa di una “Cardiomiopatia congestizia acuta”, diagnosi dei medici. In realtà il suo cuore si è letteralmente spaccato in due nel momento esatto in cui ha realizzato che il suo primo vero grande amore non l’amava più e, colmo della sfiga, invece di finire in un paradiso pieno di nuvolette bianche, angeli, cuccioli e zucchero filato con due belle alucce, ecco che si ritrova bloccata in una pizzeria alquanto squallida con una signore fissata con le parole crociate, un manipolo di giovincelli che variano dallo sportivo con la tenuta della squadra al fissato dei videogiochi, al punk, al ragazzo vestito come Tom Cruise in Top Gun che palesemente cerca di rimorchiarla. Allora perché non approfittare dell’opportunità di questo limbo e soddisfare i desideri del proprio cuore come anche quello di tornare indietro e vedere come se la cavano la sua famiglia ed i suoi amici senza di lei? Ed è qui che si scatena l’inferno personale di Brie. Jacob, lo spezza-cuori e la sua migliore amica sembrano condividere un oscuro segreto di cui l’hanno tenuta all’oscuro, suo padre si allontana dalla famiglia e sfoga il suo dolore cercando la vera ragione della sua morte e tradendo sua madre, suo fratello non accetta la sua scomparsa.

Avevo capito una cosa: l’inferno non è un luogo di dolore e sofferenza in cui si brucia vivi. E’ molto, molto peggio. L’inferno è quando le persone che ami di più ti prendono l’anima e te la strappano. E lo fanno perché possono.

Nel cercare di riportare un po’ di giustizia, Brie rischia di far precipitare le persone che ama e sé stessa in un baratro senza più ritorno.

Questa storia sembra la classica storia di fantasmi. Lei muore, poi torna sulla terra come uno spiritello dispettoso che solo il suo amato cane Polpetta può vedere, cerca di stare vicino alle persone che ha amato, combina pasticci, scopre verità inconfessabili ma poi alla fine tutto si sistema. Però oltre a questo schema trito e ritrito c’è molto di più. C’è una storia d’amore che trascende il tempo e lo spazio, l’incontro di due anime gemelle destinate a rimanere insieme per l’eternità e non importa se il ricongiungimento passa attraverso la morte, perché come a volte ci viene insegnato, la morte non è la fine ma solo il principio di un’altra avventura.
E’ bello pensarla in questo modo e questa storia sembra infondere questa speranza a coloro che purtroppo hanno perso qualcuno di molto amato.
Brie è un personaggio esuberante, incontrollabile, vero nei suoi mille difetti, irresistibile, un’adolescente che vive la sua morte e la sua personale vendetta con l’incoscienza della gioventù come è giusto che sia, ma tornare indietro e osservare più attentamente le persone intorno a lei, imparare a conoscerle, anche quelle che sembrano perdute, le permette di crescere e maturare ed in questo modo di andare avanti. Ho amato molto questo personaggio, proprio per la crescita che compie nell’intero romanzo da ragazzina innamorata della vita perfetta che aveva, si scopre giovane donna capace di accettare il suo destino e comprendere che la realtà può essere molto meglio di una dolce illusione.
Bellissime le prime pagine in cui viene descritto l’amore; è esattamente come mi sono sentita io con il mio primo amore, quando il cuore ha iniziato a palpitare per la prima volta e soprattutto quando per la prima volta è stato ricambiato.
Invece non mi ha convinto Patrick, alias Tom Cruise, forse mi è sembrato troppo perfetto, preciso, sembrava non avere un difetto o una debolezza, e il suo continuo chiamare Brie con nomignoli di formaggi non riuscivo a sentirlo spontaneo, sembrava forzati come molti dei suoi atteggiamenti. Mi è parso un personaggio molto stereotipato nell’emblema del bello e dannato, più che Tom Cruise l’avrei visto molto meglio associato a James Dean.
In realtà ho amato molto di più l’altro protagonista maschile, Jacob, così dannatamente umano nella sua ricerca di perfezione e approvazione, nel voler accontentare tutti fino a perdere sè stesso e la sua vera identità, a rinnegarla pur di rientrare nei canoni che la società impone.
Un libro molto coinvolgente, soprattutto per la scelta di citare all’inizio di ogni capitolo una canzone che rispecchiasse quello che succedeva al suo interno, così da permettere al lettore di costruire quasi delle sequenze cinematografiche con tanto di colonna sonora. Ammetto di non conoscere tutti i brani citati ma mi riprometto di concedermi una rilettura una volta reperiti tutti.
Mi è piaciuta molto la scelta del titolo che, ringraziando il cielo, einaudi a deciso di riprendere nella traduzione italiana perché effettivamente l’amore che viene descritto è catastrofico ma in fin dei conti non lo è sempre?

Love is a piano dropped from a fourth story window and you were in the wrong place at the wrong time.
Ani DiFranco.

Per quanto riguarda la copertina amo molto di più quella italiana che quella originale. Infatti quella americana, è vero che riprende magistralmente tutti gli elementi di questo limbo in cui Brie si ritrova a vagare, però proprio perché così esplicita manca di profondità, sembra quasi un fumetto, mentre il dolce cadere della ragazza in quella italiana richiama molto di più la drammaticità e l’atmosfera della vicenda e, secondo il mio parere, è anche una buona metafora dell’innamorarsi, perché cos’è se non un lasciarsi andare?

Voto: 4/5 (Molto bello, ma non perfetto)

3 commenti:

  1. Io ho amato tutti!!! Brie, Jason, le amiche, Patrick, Polpettaaa!!! Ci sono i soliti clichè, ma rivisitati e approfonditi magistralmente!
    Come te anch'io preferisco la cover italiana ^^

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    Risposte
    1. avrei preferito un maggior approfondimento sui personaggi "secondari", a parte questo decisamente un bel libro.

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  2. Io ho letteralmente divorato questo libro!!! Bellissimo !!!!

    http://unlibroperdueamiche.blogspot.it/

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