lunedì 6 maggio 2013

Recensione: Storie dentro storie di Giovanna Astori


Storie dentro storie
Giovanna Astori
L'Erudita
€ 13,00
140 pg


L'autobus è un luogo di mezzo, dove si possono fare conoscenze estemporanee che rimangono appese al filo del destino. Così sarà per Mia e Victor, le cui vite si incrociano una mattina d'inverno sul quarantasette, un breve tragitto da casa a lavoro, che basterà per instaurare un tacito rapporto di intesa. Mia sapeva già molto di quelli che considerava i suoi soliti compagni di viaggio, poteva elencarne i volti, il modo di vestire, l'odore e le abitudini. Mia lavora in una libreria che assomiglia a un supermarket dove i libri sono pura merce e le parole, che desiderano poter dire qualcosa, sono state per sempre abbandonate. Quando l'inchiostro si espande sul foglio bianco, non crea solo parole ma veri e propri mondi paralleli da esplorare, la possibilità di poter vivere storie diverse dalla propria, di perdersi fra le pagine e camminare in bilico su una fune, proprio come un equilibrista. Il vuoto sotto i nostri piedi è un trampolino di lancio, non una mancanza, è libertà di movimento e di pensiero. È questo che cerca Victor, vorrebbe liberarsi dalla paura di sentirsi diverso e riuscire così a entrare nel mondo, non in punta di piedi ma come protagonista. La vita finisce davvero solo quando nessuno ci ascolta più raccontare, l'importante è non rimanere su uno scaffale impolverato.


Mia, Mara, Serena e Victor un viaggio che comincia con un incontro su un autobus quando la prima neve inizia a cadere al di là del finestrino ed ad imbiancare le strade. Mia, che lavora in un megastore  dove i libri sono trattati al pari delle scatolette e un sogno nel cassetto di aprire un giorno un posto dove i libri possano diventare fidati compagni, inizia una piccola amicizia con Victor, emigrato dell’Ecuador con lavori saltuari e sottopagati, un profondo terrore per i tori ed in fuga da un amore finito. Mara invece dirige il megastore con i piedi costretti in un paio di Scarpette rosse dai tacchi vertiginosi e il corpo ingabbiato in tailleur incolori, una relazione che sembra non portare da nessuna parte e tele e colori nascosti in uno scantinato. Serena e la sua bimba ed un harem virtuale di uomini, mentre divide l’unico reale con la moglie il figlio di lui. Piccole storie dentro altre storie.


Se ognuno di noi è un libro tra tanti
Non siamo che pillole d’inchiostro
racchiuse tra note e pagine


Questo libro è stato un regalo, la vincita del giftaway organizzato da Matteo di Storie dentro storie in collaborazione con l’autrice Giovanna Astori e proprio come i regali inaspettati si rivela un piccolo tesoro, un gioiello da conservare e curare, da condividere anche con un pizzico di gelosia per paura che possa trasmettere la sua magia ad altri. Un libro che si legge in un soffio grazie alle sue poche pagine ma anche allo stile dell’autrice delicato e leggero come un tratto di inchiostro lasciato dalla penna quando scarabocchi e la tua mente sta pensando ad altro, intrappolata in una storia tua o delle persone che ti stanno accanto. Una storia che alterna diversi POV e apre una breve finestra, un piccolo squarcio sulla vita dei protagonisti, lasciandoci indugiare sui loro sogni e desideri, tra le loro paure e i loro rimorsi, tra i rancori e la rabbia, tra l’accettazione e il desiderio di cambiare tutta la loro vita. Ed ecco che quando sembra che abbiamo afferrato la loro essenza, essi cambiano, ci stupiscono e ci sorprendono uscendo con  passo lieve dallo schema in cui li avevamo inquadrati. Questo libro ha  risvegliato i ricordi del mio passato quando viaggiavo in autobus per andare all’università e guardavo fuori dal finestrino e mi domandavo dove andassero, cosa facessero, chi erano quelle persone che vedevo sfilare ad alta velocità al di là del vetro, ma anche quale storia nascondesse la persona seduta al mio fianco e mi ritrovavo a spiare i suoi vestiti, la borsa, a sbirciare il libro o giornale che leggeva o captare la musica che dall’auricolare arrivava fino a me:


… ho letto il brano e mi sono riconosciuta in Mia, nei viaggi in autobus che mi portavano all'università, l'esigenza a volte di mettersi le cuffie o immergere la testa in un libro per non essere costretti a incontrare gli occhi di qualcuno e scambiare formalità e ovvietà, a volte invece cercare quegli occhi per ritrovarmi a chiacchierare con una ragazza sulla vita universitaria, con un'anziana che si lamentava della vita che non era più come ai suoi tempi, una volta con un viaggiatore errante con uno zaino in spalla e la filosofia nella testa e parlare di politica e religione ed una volta scesa rammaricarmi di non avergli domandato da dove veniva e dove fosse diretto, proprio come il titolo del libro, come il tuo blog, storie dentro la mia storia!! [mio commento per il giftaway]

Quindi per un breve tratto accompagniamo i protagonisti ed ascoltiamo la loro storia continuando a  portarla con noi, a farla viaggiare e vivere, raccontandola ad altri che vogliono sentirla e ne rimangono colpiti. Un libro da non lasciare impolverare su uno scaffale ma da far riposare sul comodino in attesa di essere ancora accarezzato e vissuto.
Vi lascio con la canzone che ha ispirato Matteo per il nome del suo blog e Giovanna per il piccolo gioiello che ho la fortuna di stringere tra le mani, una canzone che nella sua semplicità si è scavata un posticino speciale nel mio cuore!

Voto: Un piccolo libro per piccole storie


4 commenti:

  1. Deve essere molto, molto bello: grazie alla tua recensione, mi ispira ancora di più ;)

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    1. pur essendomelo portato dietro a lungo quando l'ho cominciato l'ho finito in un soffio! una bellissima sorpresa!

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  2. bellissima recensione..ho capito in piano la tua sensazione..lo segno;)

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    1. a volte mi sento veramente così, la mia storia confluisce in altre storie, si uniscono, si prendono e poi si lasciano ed in questo modo non mi sento mai sola!

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