Chiara Moscardelli
Giunti
€ 14,00
272 pg
“Quando meno te lo aspetti” è l’ultimo romanzo di Chiara Moscardelli.
Penelope Stregatti, barese, con una nonna cartomante, ha trentasei anni, una laurea, due master in giornalismo e parla cinque lingue. Dei sogni che aveva però non ne ha realizzato neanche uno. Lavora come addetta stampa in una multinazionale di pannolini, la Pimpax Spa, e nel tempo libero scrive test e oroscopi sessuali per «Girl Power», un settimanale femminile. Trova il tuo punto G, sei una vaginale o una clitoridea?
Sogna il grande amore, quello con la A maiuscola, ma incrocia solo uomini in cerca di sesso con la esse minuscola. Con i suoi amici Federico, lo sceneggiatore, Letizia, l’avvocato, e Bianca, l’antiquaria, trascorre le giornate sperando che prima o poi qualcosa di speciale possa accadere. E quando investe con la bicicletta Alberto Ristori, rompendogli una gamba, capisce subito che questo qualcosa è arrivato. Un mese dopo alla Pimpax Spa si presenta un consulente incaricato della ristrutturazione: Riccardo Galanti. Ma Penelope lo riconosce, è Alberto Ristori. Perché si fa chiamare in un altro modo? Perché dice di non averla mai incontrata prima? Chi è veramente quest’uomo così carismatico? Penelope ha paura di lui ma ne è attratta, e quando arriva il momento di decidere se buttarsi o no, lei non si tira indietro, perché la vita è un’avventura e tutto può succedere, quando meno te lo aspetti.
Penelope Stregatti, un nome un programma mi verrebbe da dire! Penelope è quasi sulla quarantina, origini baresi ma trapiantata a Milano, il sogno nel cassetto di fare la giornalista mentre invece si ritrova a lavorare per la Pimpax Spa, pannolini e assorbenti per tutti, e per un giornale femminile nella formulazione di test su sesso e affini. Un uomo nella sua vita? Ma nemmeno l’ombra anche perché l’unico che sembrava aver ricambiato per un breve periodo il suo interesse è emigrato in Australia e da allora è sparito, inoltre le sue aspettative per un futuro fidanzato hanno il volto del conte Ristori di Elisa di Rivambrosa. Ringraziando il cielo però ha un combriccola di amici con cui dividere disgrazie e alcol. Ma una sera rincasando in sella ad una bicicletta, non del tutto sobria, Penelope non la bicicletta, investe un uomo in cui riconosce il suo Ristori, salvo poi ritrovarselo qualche settimana dopo come tagliatore di teste nella sua azienda in crisi e con il nome di Galanti. Inizierà una serie di vicissitudini degne di una nostrana Bridget Jones alla ricerca dell’amore ma più semplicemente alla scoperta della vera Stregatti.
In questa estate sto facendo il pieno della narrativa italiana, in fin dei conti perché andare a scomodare autori stranieri quando in Italia abbiamo autrici capaci di regalarti libri che ti fanno sbellicare dalle risate per le situazioni ironiche, surreali, a volte però così vicine alla realtà, ma che ti permettono anche di riflettere sulla tua vita?
La protagonista di Chiara Moscardelli, alla sua seconda prova nella narrativa. è Penelope Stregatti (ma devo essere sincera il nome mi sfuggiva continuamente dato che nel libro viene chiamata continuamente per cognome o tramite vezzeggiativi similari, quali Streghina o Streghetta), una ragazza single, con la data di scadenza già passata da un pezzo, alla ricerca della sua metà mela perduta e con una lista di desideri compilata vent’anni or sono ma in cui ancora nessuna voce è stata spuntata. Eppure lei si è impegnata a fondo affinchè ciò avvenisse, almeno è quello che pensa la nostra Streghina. In realtà la ragazza si è limitata a lasciarsi vivere, cullandosi nella possibilità di esaudire i propri desideri senza però compiere un’azione decisa e risolutiva perchè ciò avvenisse.
A darle il classico scossone, come in ogni favola e storia che si rispetti arriva un uomo, non sul cavallo bianco ma investito dalle ruote della sua bicicletta e con tatuaggi sospetti, da carcerato russo, sulla gamba. Grande è la sorpresa della Stregatti quando lo stesso uomo che una notte nebbiosa a Milano le ha rubato con uno sguardo il cuore si presenta nel suo ufficio fingendo di non conoscerla, addirittura fingendo di essere un’altra persona. Si ritroverà ben presto invischiata in una strana storia, diventerà la segretaria del nuovo dirigente e lo accompagnerà in un viaggio a Parigi che prevede la fuga da un corteggiatore cinese, un pedinamento in piena notte in quartiere malfamati con relativa fuga e puntatina in un ospedale parigino. Le avventure della nostra Streghina però non si fermeranno qui e tra party esclusivi con denti saltati, feste sui ballatoi e cene alcoliche con gli amici di sempre, strani documenti che compaiono in cornici nascosti, un nuovo assetto aziendale che nasconde molto di più di quello che sembra, Penelope troverà la forza di chiudere definitivamente con il proprio passato e iniziare finalmente a vivere piuttosto che lasciarsi vivere. Il tutto condito da aneddoti della sua vita barese con amica di vecchia data in crisi apprensive per figlio neonato, genitori in perenne stato di ansia ed una nonna cartomante che fuma canne chiusa nel bagno della casa paterna e che, dopo essersi mangiata la sua mezza mela, le profetizza l’arrivo di due cristiani e che tutto andrà bene. Anche gli amici milanesi si difendono bene e circondano la nostra protagonista con affetto, premure ma anche una sana dose di realismo ed efficienza. Ma la protagonista indiscussa è Penelope e la sua presa di coscienza sulla propria vita e sul proprio futuro; in questo quadro l’amore, o meglio quel sentimento che non sembra essere ricambiato, sarà solo la spinta necessaria a compiere quel passo che per troppo tempo e troppo timore si è ostinata a reprimere. Comunque una ragazza che viene soprannominata Terremoto dall’uomo per cui spasima non esiterà a travolgere tutto quello che troverà sul suo cammino, anche il povero, Ristori, o Galanti, o ergastolano russo, che dir si voglia.
Chiara racconta la storia di questa Streghina con uno stile molto colloquiale, anche perché ci troviamo nella testa della sua vulcanica protagonista e di conseguenza non possiamo fare a meno di seguirla nei suoi deliri mentali, nelle sue paranoie, nei suoi salti avanti e indietro nei ricordi e nelle sue origini baresi che si traducono sopratutto nei momenti legati alla nonna, un personaggio che mi ha sorpreso, divertito e anche un po’ emozionato, la sa lunga la nonnina. Una critica però la devo muovere perché mi è sembrato che in certi passaggi, soprattutto per quanto riguarda il personaggio maschile, si sorvolasse con troppa velocità e a volte la narrazione è stata come discontinua, come se alcune parti fossero state tagliate in fase di revisione e quindi si sentisse la mancanza di alcuni collegamenti che invece per la protagonista, e di conseguenza per l’autrice fossero molto chiari.
In conclusione però un libro divertente, leggero, veloce, adatto ad una lettura vacanziera e che vi farà tifare a gran voce per la sua Stregatti!
“Quando meno te lo aspetti” è l’ultimo romanzo di Chiara Moscardelli.
Penelope Stregatti, barese, con una nonna cartomante, ha trentasei anni, una laurea, due master in giornalismo e parla cinque lingue. Dei sogni che aveva però non ne ha realizzato neanche uno. Lavora come addetta stampa in una multinazionale di pannolini, la Pimpax Spa, e nel tempo libero scrive test e oroscopi sessuali per «Girl Power», un settimanale femminile. Trova il tuo punto G, sei una vaginale o una clitoridea?
Sogna il grande amore, quello con la A maiuscola, ma incrocia solo uomini in cerca di sesso con la esse minuscola. Con i suoi amici Federico, lo sceneggiatore, Letizia, l’avvocato, e Bianca, l’antiquaria, trascorre le giornate sperando che prima o poi qualcosa di speciale possa accadere. E quando investe con la bicicletta Alberto Ristori, rompendogli una gamba, capisce subito che questo qualcosa è arrivato. Un mese dopo alla Pimpax Spa si presenta un consulente incaricato della ristrutturazione: Riccardo Galanti. Ma Penelope lo riconosce, è Alberto Ristori. Perché si fa chiamare in un altro modo? Perché dice di non averla mai incontrata prima? Chi è veramente quest’uomo così carismatico? Penelope ha paura di lui ma ne è attratta, e quando arriva il momento di decidere se buttarsi o no, lei non si tira indietro, perché la vita è un’avventura e tutto può succedere, quando meno te lo aspetti.
Penelope Stregatti, un nome un programma mi verrebbe da dire! Penelope è quasi sulla quarantina, origini baresi ma trapiantata a Milano, il sogno nel cassetto di fare la giornalista mentre invece si ritrova a lavorare per la Pimpax Spa, pannolini e assorbenti per tutti, e per un giornale femminile nella formulazione di test su sesso e affini. Un uomo nella sua vita? Ma nemmeno l’ombra anche perché l’unico che sembrava aver ricambiato per un breve periodo il suo interesse è emigrato in Australia e da allora è sparito, inoltre le sue aspettative per un futuro fidanzato hanno il volto del conte Ristori di Elisa di Rivambrosa. Ringraziando il cielo però ha un combriccola di amici con cui dividere disgrazie e alcol. Ma una sera rincasando in sella ad una bicicletta, non del tutto sobria, Penelope non la bicicletta, investe un uomo in cui riconosce il suo Ristori, salvo poi ritrovarselo qualche settimana dopo come tagliatore di teste nella sua azienda in crisi e con il nome di Galanti. Inizierà una serie di vicissitudini degne di una nostrana Bridget Jones alla ricerca dell’amore ma più semplicemente alla scoperta della vera Stregatti.
In questa estate sto facendo il pieno della narrativa italiana, in fin dei conti perché andare a scomodare autori stranieri quando in Italia abbiamo autrici capaci di regalarti libri che ti fanno sbellicare dalle risate per le situazioni ironiche, surreali, a volte però così vicine alla realtà, ma che ti permettono anche di riflettere sulla tua vita?
La protagonista di Chiara Moscardelli, alla sua seconda prova nella narrativa. è Penelope Stregatti (ma devo essere sincera il nome mi sfuggiva continuamente dato che nel libro viene chiamata continuamente per cognome o tramite vezzeggiativi similari, quali Streghina o Streghetta), una ragazza single, con la data di scadenza già passata da un pezzo, alla ricerca della sua metà mela perduta e con una lista di desideri compilata vent’anni or sono ma in cui ancora nessuna voce è stata spuntata. Eppure lei si è impegnata a fondo affinchè ciò avvenisse, almeno è quello che pensa la nostra Streghina. In realtà la ragazza si è limitata a lasciarsi vivere, cullandosi nella possibilità di esaudire i propri desideri senza però compiere un’azione decisa e risolutiva perchè ciò avvenisse.
A darle il classico scossone, come in ogni favola e storia che si rispetti arriva un uomo, non sul cavallo bianco ma investito dalle ruote della sua bicicletta e con tatuaggi sospetti, da carcerato russo, sulla gamba. Grande è la sorpresa della Stregatti quando lo stesso uomo che una notte nebbiosa a Milano le ha rubato con uno sguardo il cuore si presenta nel suo ufficio fingendo di non conoscerla, addirittura fingendo di essere un’altra persona. Si ritroverà ben presto invischiata in una strana storia, diventerà la segretaria del nuovo dirigente e lo accompagnerà in un viaggio a Parigi che prevede la fuga da un corteggiatore cinese, un pedinamento in piena notte in quartiere malfamati con relativa fuga e puntatina in un ospedale parigino. Le avventure della nostra Streghina però non si fermeranno qui e tra party esclusivi con denti saltati, feste sui ballatoi e cene alcoliche con gli amici di sempre, strani documenti che compaiono in cornici nascosti, un nuovo assetto aziendale che nasconde molto di più di quello che sembra, Penelope troverà la forza di chiudere definitivamente con il proprio passato e iniziare finalmente a vivere piuttosto che lasciarsi vivere. Il tutto condito da aneddoti della sua vita barese con amica di vecchia data in crisi apprensive per figlio neonato, genitori in perenne stato di ansia ed una nonna cartomante che fuma canne chiusa nel bagno della casa paterna e che, dopo essersi mangiata la sua mezza mela, le profetizza l’arrivo di due cristiani e che tutto andrà bene. Anche gli amici milanesi si difendono bene e circondano la nostra protagonista con affetto, premure ma anche una sana dose di realismo ed efficienza. Ma la protagonista indiscussa è Penelope e la sua presa di coscienza sulla propria vita e sul proprio futuro; in questo quadro l’amore, o meglio quel sentimento che non sembra essere ricambiato, sarà solo la spinta necessaria a compiere quel passo che per troppo tempo e troppo timore si è ostinata a reprimere. Comunque una ragazza che viene soprannominata Terremoto dall’uomo per cui spasima non esiterà a travolgere tutto quello che troverà sul suo cammino, anche il povero, Ristori, o Galanti, o ergastolano russo, che dir si voglia.
Chiara racconta la storia di questa Streghina con uno stile molto colloquiale, anche perché ci troviamo nella testa della sua vulcanica protagonista e di conseguenza non possiamo fare a meno di seguirla nei suoi deliri mentali, nelle sue paranoie, nei suoi salti avanti e indietro nei ricordi e nelle sue origini baresi che si traducono sopratutto nei momenti legati alla nonna, un personaggio che mi ha sorpreso, divertito e anche un po’ emozionato, la sa lunga la nonnina. Una critica però la devo muovere perché mi è sembrato che in certi passaggi, soprattutto per quanto riguarda il personaggio maschile, si sorvolasse con troppa velocità e a volte la narrazione è stata come discontinua, come se alcune parti fossero state tagliate in fase di revisione e quindi si sentisse la mancanza di alcuni collegamenti che invece per la protagonista, e di conseguenza per l’autrice fossero molto chiari.
In conclusione però un libro divertente, leggero, veloce, adatto ad una lettura vacanziera e che vi farà tifare a gran voce per la sua Stregatti!
La vita poteva sorprenderti in mille modi, ma avevo imparato una cosa: avevo sempre puntato sul cavallo sbagliato. Ripensai alla lista di desideri, alle prime tre posizioni avevo messo innamorarmi, trovare l’uomo giusto, sposarmi. La mancata realizzazione dei primi tre aveva bloccato tutti gli altri, dovevo puntare su di me, il cavallo Penelope Stregatti, Non certo un purosangue ma neanche un ronzino.
Lo avevo richiesto, qualche mese fa, perché l'autrice sarebbe venuta dalle mie parti per la presentazione.
RispondiEliminaIl romanzo mi è stato consegnato tardi, alla presentazione non sono più andato, ma il libro è rimasto nella pila dei titoli da leggere. Prima o poi, quando avrò voglia di qualcosa di soft e simpatico. Al momento, visto il tempo libero, sotto l'ombrellone sto portando libroni. :-D
effettivamente è un libro scacciapensieri, carino, divertente, ottimo per distrarsi tra letture impegnative!
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