lunedì 16 aprile 2012

Recensione: Hunger games di Suzanne Collins


Hunger Games
Suzanne Collins
Mondadori (Chrysalide)
€ 14,90
376 pg


Quando Katniss si offre volontaria per gli Hunger Games sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È un reality show organizzato dal governo con una sola regola: nell’Arena uccidi o muori.
Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l’audience. Katniss non permetterà che ci vada la sua sorellina e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Ma ci riuscirà a costo dell’amicizia e dell’amore?



“Signore e signori, che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inizio!”

Da dove cominciare?
In un futuro post-apocalittico che non definirei troppo lontano, nel Nord America è sorta una nazione nota con il nome di Panem, suddivisa in distretti, chi ricchi e opulenti, chi poveri e degradati, con al centro Capitol City, sede del potere e dell’oligarchia. Ogni anno da ogni distretto vengono estratti due ragazzi tra i dodici e i diciotto anni per sfidarsi in un reality all’ultimo sangue. L’ultimo che riuscirà a sopravvivere alla fame, alle calamità, agli avversari sarà il vincitore. Questo “gioco” servirà da monito a tutti coloro che avvertono il desiderio di ribellarsi al potere di Capitol city. Katniss fa parte del distretto 12 e si offrirà volontaria nel momento in cui verrà estratto il nome di sua sorella. Nell’arena cambierà il corso del suo destino e di tutti coloro che la osservano.
Fin dal suo acquisto sapevo di trovarmi di fronte ad un libro straordinario grazie ai numerosi consensi riscossi sia in rete che nelle classifiche di vendite (non a caso a giorni uscirà il film) ma non sapevo quanto finchè non ho cominciato la lettura.

Catapultata nel mondo di Panem mi sono ritrovata a condividere il cammino di Katniss ed ad essere completamente inghiottita dal suo universo. Per questo motivo ho sentito la necessità di razionare, anzi centellinare le pagine; si è rivelato infatti un piccolo capolavoro, non da divorare con la fame del lettore compulsivo ma da assaporare e vivere da vero intenditore. Più di una volta ho attesa la sera prima di riprendere in mano le fila della storia, invece di divorarla nei ritagli di tempo, più volte sono ritornata indietro a leggere passaggi che mi avevano colpito ed emozionato, ed una volta concluso ho provato quella sorta di nostalgia che si prova quando si porta a termine una cosa veramente bella. Nonostante la storia sia drammatica, gli avvenimenti cruenti, tutto risulta pervaso da una pace, una calma, uno scorrere lento degli eventi che ti cattura e trascina. Ciò è dovuto al fatto che il POV è quello di Katniss, una cacciatrice, fredda, razionale, la cui unica emozione che sembra guidarla è lo spirito di sopravvivenza. In realtà a causa della necessità di provvedere alla sua famiglia, alla sorella che ama più di stessa, la ragazza ha dovuto racchiudere i sentimenti nel profondo della sua anima, nascondere ogni minima debolezza e procedere lungo il cammino a testa alta e senza guardare in faccia nessuno. L’unica persona che è riuscita a far breccia nella sua corazza è Peeta, l’altro tributo del distretto 12, il ragazzo che l’aiuta senza chiedere nulla in cambio. Un comportamento che Katniss non comprende, non accetta, anzi la confonde. Se a ciò aggiungiamo una vera e propria battaglia per la sopravvivenza è normale lo sgomento che prova quando i sentimenti, quali amore e amicizia, iniziano a farsi strada dentro lei.

Non riesco a evitare un confronto tra quello che c’è tra me e Gale e quello che fingo ci sia tra me e Peeta.[…] Un bisogno reciproco di sopravvivenza ha fatto incontrare me e Gale. Io e Peeta, invece, sappiamo che la sopravvivenza dell’altro significa la propria morte. Come si sfugge a una cosa del genere?

 Katniss porterà avanti la sua personale battaglia nell’arena, ritrovando una parte di se stessa che credeva scomparsa da tempo e mostrando ai “telespettatori” che, per quanto ci si provi, niente e nessuno può piegare e sottomettere lo spirito di una persona se questa è fermamente decisa a lottare con tutte le sue forze.
Un inizio entusiasmante e promettente che lascia con il fiato sospeso. Un libro da non perdere.



“Anche tu. E tu hai più esperienza. Esperienza concreta” dice “ sai come si uccide.”
“Non la gente” ribatto.
“Ma c’è poi tanta differenza?” chiede Gale in tono grave.
La cosa spaventosa è che, se riesco a dimenticare che si tratta di persone, non ci sarà proprio alcuna differenza.




Voto: 5/5 (Assolutamente da non perdere)

1 commento:

  1. Lo sto leggendo anch'io, l'ho iniziato ieri!
    Da quanto leggo nella tua recensione, mi aspetta una lettura favolosa. Son contento! :)
    A presto!
    Matteo / http://storiedentrostorie.blogspot.it

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