Dal 22 febbraio
Cate, io
Matteo Cellini
Fazi Editore
Fazi Editore
€ 16,00 - 218 pg
Ci sono tanti
“numeri primi”, tante solitudini. Quella di Cate indossa la taglia XXXL.
Caterina è un’adolescente e vive in un paesino di
provincia, Urbania. La sua vita si divide tra liceo e famiglia, come quella di
una diciassettenne qualsiasi. Cate però non è come gli altri: è obesa, come
tutti i suoi familiari. Una vita di discriminazioni le ha insegnato che il
mondo è diviso in “persone” e “non-persone”, a seconda della taglia. Caterina è
una “non-persona” che fa uno sforzo sovrumano ogni volta che esce di casa. Il
coraggio che sfodera per camminare in pubblico la trasforma in una supereroina:
“Cater-pillar”, “Super-Cate”, “Cate-ciccia”; una tutina stretta su un corpo
enorme, ingombrante e ridicolo è il segno della sua diversità.
Convinta che il mondo dei “normali” sia ostile per
natura agli obesi, Cate usa tutta la sua intelligenza per anticipare e
neutralizzare le cattiverie che gli altri sicuramente le rivolgeranno. Due
persone tentano di forzare la solitudine di Caterina: la sua professoressa
d’italiano, amica e complice nell’amore per la letteratura, e Anna, compagna di
classe a cui Cate ha impietosamente rifilato il nomignolo “annoievole”. Ma c’è
dell’altro a terrorizzare Caterina: l’imminente 17 dicembre, giorno del suo
diciottesimo compleanno, simbolico giro di boa e passaggio dalla gabbia
confortevole della famiglia a un’emancipazione bramata e insieme spaventosa.
«Caterina è una veterana di diciassette anni, che
comincia la lotta ogni mattina, entrando nella tortura dei vestiti. Perché
Caterina è obesa, e l’unica normalità che conosce è tra le mura di casa, in una
famiglia di obesi. Matteo Cellini entra a gamba tesa nella vita di Caterina, e
senza sconti ci racconta la sua guerra. Lo fa talmente bene che non è la pietà
per Cate quella che ci rimane, ma il rispetto. Rispetto per questa eroina
condannata al fuori misura, e rispetto per un autore che la misura – letteraria
– invece la conosce bene, con un racconto durissimo e lieve, implosivamente
normale e ferocissimamente pieno di tenerezza».
Dalla prefazione di Alessandra Casella
Dal 28 febbraio
Centurio. Il potere di Roma
John Stack
Tre60
Tre60
€ 9,90 - 368 pg
Che ne dite?
Due libri completamente diversi tra loro.
Quale vi ispira di più?
Da sempre, Roma persegue con determinazione e
ferocia una strategia di espansione territoriale senza precedenti. E, dopo aver
conquistato l’intero territorio italiano, la Spagna e la Macedonia , è ormai inevitabile lo scontro con la grande potenza che detiene
il controllo del Mediterraneo: Cartagine. Tuttavia il Senato è consapevole
dell’inferiorità romana nei confronti delle invincibili navi nemiche. Per avere
almeno una possibilità di vittoria, è indispensabile creare dal nulla una
flotta di dimensioni tali da tener testa ai cartaginesi. Un compito titanico,
che ricade sulle spalle di Septimus. Appartenente a un’antica e nobile famiglia
di soldati, il centurione si è messo in luce come abile stratega e carismatico
condottiero, eppure lui non sa niente di combattimenti navali. E così è
costretto a servirsi di Atticus, un esperto navigatore di origini greche. Con i
cartaginesi che già tengono in ostaggio alcune legioni romane stanziate sulle
coste siciliane, i due comandanti dovranno quindi allestire nel più breve tempo
possibile una flotta efficiente e addestrare i legionari alla guerra in mare.
Ma, ben presto, si renderanno conto che, tra le file del Senato, nel cuore
stesso della Repubblica, si annidano interessi e ambizioni personali che
rischiano di spianare la
strada al nemico…
Che ne dite?
Due libri completamente diversi tra loro.
Quale vi ispira di più?
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