giovedì 31 ottobre 2013

Recensione: Shades of Life di Glinda Izabel


Shades of Life
Glinda Izabel
Fazi
€ 1,99


Juniper Lee potrebbe concedersi ogni lusso. Potrebbe viaggiare senza preoccuparsi di avere una destinazione, abbandonarsi a ogni sorta di eccesso senza temere ripercussioni. Ma non c'è nessun bene materiale che possa distrarla dalla solitudine che la divora, perché Juniper è un spettro intrappolato in una dimensione dai contorni indefiniti. Il suo cuore non batte realmente, e tutto di lei - i suoi respiri, i suoi sorrisi, le lacrime che spesso le solcano le guance, sono solo l'eco di una vita ormai lontana. Juniper è sola e non possiede alcun ricordo. L'unica memoria che sollecita la sua mente, sin da quando si è risvegliata nella sua nuova forma spettrale, è quella di un nome. Il suo. Unica eredità della ragazza che doveva essere stata un tempo. Eppure, nonostante sembri non esserci nulla a legarla al mondo dei vivi, Juniper non riesce a seguire il raggio di luce che potrebbe aprirle le porte dell'aldilà. Quando alla sua porta si presenta Logan, attraente ragazzo dallo sguardo scintillante, tutto per lei si tinge di nuovi e abbaglianti colori. Logan è diverso dagli altri spettri, è come se in sé nascondesse qualcosa di unico, che l'attrae in modo irresistibile. Qualcosa di inspiegabile avviene quando i due si toccano, come l'esplosione di una forza celestiale. E un ingranaggio si smuove nei recessi della mente di lei, facendole provare sensazioni mai conosciute prima. Sensazioni che profumano di ricordi sopiti e verità dimenticate. Sensazioni che potrebbero rispondere alla domanda che l'ha assillata sin dal giorno del suo risveglio: chi è davvero Juniper Lee?

Juniper Lee cammina silenziosa con il suo abito da damigella tra gli scaffali di una libreria del profondo Sud, le fanno compagnia i granelli di polvere e i libri che sconosciuti di passaggio sfogliano e leggono ignari della sua presenza. Poi una mattina un raggio di sole che filtra dalla finestra le porta Logan, moderno cavaliere, che attirato dalla sua luce la rapisce per portarla nei cimiteri e lungo il fiume in una passeggiata che si rivelerà un viaggio nel passato.

Non conoscevo quel ragazzo e a stento conoscevo me stessa, ma qualcosa di atavico mi diceva che non mi sarei allontanata da lui facilmente. Eravamo stati soli e smarriti in modo diverso, ma ci eravamo ritrovati. Non poteva essere un caso.


Di certo il libro di cui andrò a parlare non ha bisogno di molte presentazioni così come la sua autrice Glinda Izabel, blogger del conosciutissimo Atelier dei libri.  Pubblicato dalla Fazi grazie alla vittoria in un concorso letterario a cui in tantissimi hanno partecipato SOL, come è comunemente conosciuto dagli “amici”, circola ormai da diverso tempo ricevendo consensi ed approvazioni. Un piccolo sogno l’ha definito la sottoscritta appena conclusa la lettura, e a distanza di giorni, in cui ho riordinato le idee, tale continuo a definirlo. 
I suoi protagonisti Juniper Lee e Logan sono fantasmi, spiriti che continuano ad esistere dopo la loro morte ma mentre Juniper è consapevole di tale condizione, Logan invece crede solo di essere intrappolato in un limbo in attesa di tornare a vivere. D’altro canto Logan ha qualcosa che Juniper disperatamente desidera, i ricordi di una vita terrena. Ecco che il loro incontro diventa fin dal primo istante un incontro di anime, anime perdute che si sono ritrovate nonostante molti siano i segreti che si nascondano dietro tale incontro. Juniper Lee è costantemente accompagnata da una voce interiore Adelaide che non fa altro che scuoterla e cercare di indirizzarla vero la giusta direzione per far luce sul perché della sua esistenza, a cui contribuiscono anche i ricordi di Logan che abbandonando il ragazzo fluiscono in Juniper. Logan invece è completamente preso dalla sua damigella, dal sentimento così profondo che in un attimo lo ha pervaso al solo sfiorare gli occhi di lei, al solo stringerle la mano e baciarle le labbra. Entrambi non credono alla propria fortuna, al fatto di aver potuto incontrare e provare un amore così grande in un momento e in un luogo che non dovrebbe esistere.


Mi stava insegnando a credere nei sogni e nei pensieri felici. Mi stava regalando la polvere di fata per spiccare il volo. E giuro che in quel preciso istante sentii che i miei piedi staccarsi dal suolo e il mio animo prendere il volo.

La damigella e il cavaliere, tale definizione non potrebbe essere più calzante per questi due personaggi anche se alla fine la persona più forte, capace di proteggere l’altra, di affrontare la sofferenza e lo stesso odio di Logan, si rivela Juniper.
Il titolo Shades of life, ombre di vita o sfumature di vita, in qualunque modo lo si voglia intendere, sembra appropriato perchè i protagonisti sono fantasmi ma in realtà non rende completamente la complessità dei personaggi che incontriamo, forse è vero che Logan appare solo come un’ombra ma Juniper Lee nei suoi sentimenti, nella sua passione, nella sua determinazione appare così piena di vita, così tangibile che è impossibile definirla un’ombra, lo stesso per Adelaide che appare solo un attimo ma  la sua presenza riempie le pagine. Purtroppo il libro è composto solo da 150 pagine, per motivi editoriali, e forse in questo risente perché più che un libro mi sento di definirlo come un lungo racconto dell’incontro di due anime gemelle che si ritrovano perché niente e nessuno, nemmeno il destino, seppur beffardo, può separare, però sarebbe stato interessante passare più tempo con loro invece che solo l’arco di un giorno e una notte, prima delle rivelazioni finali. Quindi un certo senso la storia risente leggermente a causa della sua brevità. Forse è solo una mia sensazione ma avverto come la mancanza di episodi e descrizioni di emozioni, come se fossero stati tagliati in fase di editing. Credo che abbia necessità di un più ampio respiro per permetterci di comprendere e conoscere meglio soprattutto Logan che in questo libro leggermente scompare offuscato dalla presenza dei pensieri e dei sentimenti di Juniper Lee. Comunque una buona prima prova per Glinda che consiglio a chiunque sa che la morte non è mai la fine.


Voto: l'amore ti trova sempre


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