mercoledì 26 novembre 2014

Recensione: Stardust di Neil Gaiman


Stardust
Neil Gaiman
Oscar Mondadori
€ 9,50
245 pg

In una fredda sera di ottobre una stella cadente attraversa il cielo e il giovane Tristan, per conquistare la bellissima Victoria, promette di andarla a prendere. Dovrà così oltrepassare il varco proibito nel muro di pietra a est del villaggio e avventurarsi nel bosco dove ogni nove anni si raccoglie un incredibile mercato di oggetti magici. È solo in quell'occasione che agli umani è concesso inoltrarsi nel mondo di Faerie. Tristan non sa di essere stato concepito proprio lì da una bellissima fata dagli occhi viola e da un giovane umano e non sa neppure che i malvagi figli del Signore degli Alti Dirupi sono anche loro a caccia della stella...


In un punto imprecisato dell’Inghilterra si trova il piccolo paese di Wall, un paese come ne esistono tanti nella grande nazione inglese eppure questo paesino nasconde un segreto. I suoi confini sono delimitati da un muro nel quale si apre una breccia, al di là della quale esiste un mondo fatato di cui gli abitanti di Wall conoscono solo leggende. Una volta ogni nove anni agli abitanti è permesso attraversare il muro, sempre ben sorvegliato, e partecipare al mercato che si tiene a Faerie; a tutti tranne a Tristan Thorn, lui è l’unico a cui è concesso di effettuare il passaggio in un qualsiasi giorno alla ricerca di una stella caduta da portare in dono al suo grande amore. Ma il passaggio è solo l’inizio di un viaggio che lo porterà vicino alla realizzazione di tutti i suoi desideri.
Con grande piacere ho riletto Stardust a distanza di molti anni e devo dire che questa nuova lettura, più approfondita e forse più matura, mi ha giovato. La prima volta che l’ho letto è stato subito dopo l’uscita del film, che ho visto al cinema, film di cui mi sono innamorata e di cui mi sono precipitata a comprare il dvd con il libro incluso.
Libro e film si differenziano in modo sostanziale, non nei punti cardini della storia, ma nello spirito con cui tale storia viene raccontata, quindi la prima volta che l’ho letta sono rimasta un pochino delusa, cosa rara che apprezzi più la versione cinematografica che quella scritta. Oggi a distanza di anni, con diverse letture di Gaiman alle spalle, ho riscoperto la storia di Tristan Thorn e della sua stella caduta, del loro viaggio attraverso le terre di Faerie e di tutti i personaggi che durante questo viaggio hanno incontrato. Stardust è una favola, una favola per bambini ma anche per adulti, una favola che mischia sapientemente le atmosfere del mondo Disney e di Perrault con quelle dei Fratelli Grimm, con il loro senso dell’horror e della giustizia, che prevede  tristi condanne per i  malvagi. Con lo spirito delle favole la storia va letta, incontrando e scoprendo personaggi deliziosi e incantati, cattivi veramente malvagi che non nascondono nemmeno un briciolo di bontà, una favola dove il buono trionfa e il cattivo viene miseramente punito. Una favola dove il protagonista da sciocco tontolone, garzone di bottega, invaghito di un bel visetto, parte per un’avventura e intraprende un viaggio che lo farà diventare uomo, oltre che permettergli di scoprire la verità sulle sue radici.
Dove una stella tirata giù dal cielo, dove passava il suo tempo a  risplendere e cantare con le sue sorelle, di certo non ha il carattere più amabile di questo mondo, anzi si rivela alquanto spigolosa e pungente e per venire a patti con lei il giovane Tristan sarà costretto ad armarsi di un bel po’ di pazienza. Una favola dove una fratellanza nota come Castello porterà a compimento il patto stretto da uno di loro con il padre del giovane, perché l’ospitalità è sacra e le promesse vanno mantenute, anche se la loro forma varia con il variare degli eventi. Una favola da leggere di sera ai bambini ma anche con cui coccolarsi quando si vuole credere che tutto può succedere a chi ha il coraggio di rischiare e donare il proprio cuore per amore, mentre invece chi tenta di rubarlo rischia di finire solo con un pugno di polvere in mano. Una storia che vi permetterà di guardare in modo completamente diverso un muro, una filastrocca e un cielo stellato. Un libro che di certo non ha il fascino e il ritmo della sua controparte cinematografica, in cui, diciamoci la verità, il grandioso cast e l’ingegnosa sceneggiatura hanno compensato le pecche del libro che, si è bellissimo, ma forse manca di un po’ di ritmo e di sorprese. Se cercate però una storia con il sapore delle favole di altri tempi, di quelle che magari le nostre nonne ci raccontavano, ecco che questo volumetto è proprio quello che ci vuole, perché Gaiman nel narrare tali storie è un vero maestro.

Attraverso gli alberi non filtrava un raggio di luna, ma l’unicorno brillava di una luce pallida, e la ragazza luccicava come se avesse una scia di polvere di luci. Sembrava che scintillasse a intermittenza far gli alberi come una piccola stella.

Voto: per chi non è mai stanco delle favole

6 commenti:

  1. Letto tanti anni fa, ed è da allora che mi dico di leggere altro di Gaiman.
    In generale, uno dei pochi casi in cui ho preferito il film, però :)

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    1. di gaiman ho letto il figlio del cimitero ed una raccolta di racconti, è magico! Comunque anche io ho preferito il film, con quel cast eccezionale poi, si può dire che è ispirato al libro! Il capitano Shakespeare mi fa morire dal ridere ogni volta!

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  2. Adoro il film, ho comprato il dvd e l'ho visto molte volte. Sapevo dell'esistenza del libro ovviamente, ma non l'ho letto. Dopo aver letto la tua recensione ci potrei fare un pensierino!!
    Salvia

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    1. Io ho visto prima il film al cinema e poi ho acquistato il dvd con il libro allegato! Devo dire che ho amato più il film, il libro è molto diverso, ma lo stile di gaiman è fiabesco e incantevole!

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  3. Ho visto il film un paio di volte, ma non ho mai letto il libro. Ammetto che mi piacerebbe colmare questa lacuna: di Gaiman mi parlano tutti molto bene e questo romanzo sembra davvero avere la magia delle storie per bambini *^*

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    1. adoro il film e gaiman è veramente bravo, un altro libro sui libro molto interessante è Il figlio del cimitero!

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