martedì 26 maggio 2015

Recensione: L'incanto delle piccole cose di Ilaria Palmosi

L'incanto delle piccole cose
Ilaria Palmosi
Bookme
€ 14,90

283 pg

Doralice Incanto è una giovane laureata in filosofia. Ha lo sguardo tagliente, il cuore pieno di spifferi e in testa un groviglio indomabile di ricci e di pensieri. Mentre studia per il dottorato e per diventare insegnante, si mantiene collezionando lavoretti da poco.
E intanto aspetta senza sperarci che l’uomo dei sogni bussi alla porta. Tra cani da portare a spasso, Aforismi da rimuginare e le solite rogne con il padrone di casa, le giornate volano via e l’umore oscilla tra temporali e schiarite. Fino a quando nella sua vita si apre un varco, uno spiraglio fortuito nel quale si intrufolano due persone speciali: Beo, un bimbo di cinque anni che vive solo con il papà, e Gilda, un’anziana scrittrice stravagante e burbera che da due decenni si rifiuta di uscire di casa. Come per una magica alchimia, l’incontro tra Lice, Gilda e Beo scioglie il ghiaccio delle rispettive paure, segreti e dolori vengono a galla, e tutto quello che sembrava impossibile diventa a poco a poco realtà. E mentre un amore difficile sgretola apparenti equilibri, anche i rimpianti di Gilda, vasti e antichi come montagne, cedono il posto a una nuova occasione di felicità. Con una penna ironica e leggera, Ilaria Palmosi celebra la poesia delle piccole cose e degli incontri che possono cambiare una vita. Regalandoci tre personaggi capaci di lasciare il segno nella memoria e nel cuore.



Doralice ha una laurea in filosofia che le consentirebbe o di insegnare o di restare in ambito universitario tra ricerche e pubblicazioni, maledetto Pascal che con il suo pensiero l’ha incantata e portata a scegliere una strada così difficile, perchè in Italia come si fa a trovare un lavoro con la filosofia? Ecco quindi che, per pagare le bollette, sbarcare il lunario e non dover tornare a casa ad elemosinare dai genitori denaro e comprensione,  e soprattutto non dover subire il confronto con la sorella, Doralice si arrabatta come può come dogsitter, badante e babysitter, ma saranno proprio questi lavori, considerati da tutti troppo umili, quasi umilianti, a portarle la felicità.
L’incanto delle piccole cose, ha effettuato il grande salto, dal self agli scaffali delle librerie grazie alla DeAgostini che lo ha inserito nella sua nuova collana Bookme.
Ilaria inizia a narrare quella che potrebbe essere la storia di migliaia di giovani donne italiane, lontane dal paesino natio, in una piccola casa cercando di sfuggire alle grinfie del padrone di casa alla ricerca dell’affitto arretrato, alla disperata ricerca di un qualsiasi tipo di lavoro pur di non dover inghiottire gorgoglio e chiedere aiuto agli augusti genitori.
Doralice allora si adegua e cogliendo una ispirazione improvvisa si offre di portare a spasso due insopportabili cani viziati indecentemente dalla propria padrona, accetta di tener compagnia e  fare la spesa, insomma la badante, ad un'anziana signora che da vent'anni non esce di casa e, su suggerimento dell’amico librario, fornitore di tomi filosofici, la babysitter di un bambino la cui madre recentemente scomparsa ha lasciato soli lui e il padre. La ragazza immersa in un mondo composto non più solo da vecchi filosofi dalle idee strampalate sulla vita e l’universo, si scontra con la vita vera e fa amicizia con l'arcigna vecchietta, che si rivela una scrittrice  di straordinario talento e dall'animo ribelle, con il piccolo Beo che sogna di diventare un supereroe e vive in una casa asettica e tutta bianca, nascondendo una vecchia coperta nel fondo di un armadio, e Riccardo il cui dolore è così profondo che gli impedisce di vedere il male che sta facendo a se stesso ed al suo bambino. Il personaggio che senza ombra di dubbio mi ha colpito di più è la vulcanica Gilda, i capitoli scritti dal suo POV e le lettere che scrive indirizzate ad un destinatario che non vi voglio svelare sono piccoli passaggi di poesia. La vita per lei ricomincia a fiorire quando credeva ormai che nulla le sarebbe più spettato, una ragazza scapestrata ed un piccolo terremoto le portano non solo una rivoluzione in casa ma anche la gioia di vivere e affrontare con serenità la nuova fase della sua vita. 
Doralice grazie a Gilda e grazie a Beo, comprende che non sono i risultati accademici o i finti amori, vissuti solo per paura del futuro, ciò che riempono la vita, bensì una festa con patatine e ragazzini urlanti, avverare un desiderio di un anziano bambino, un viaggio in mongolfiera, una passeggiata nel parco, il sorriso di qualcuno che sembra averlo perso per sempre. Ed è accettando quello che la vita ti offre, compresi gli ostacoli e le avversità,  che si cresce e si trova il proprio sentiero. Vi dirò che non facevo tanto il tifo per Doralice  e Riccardo, decisamente credo che la ragazza meritasse di meglio, ma questa è solo la mia opinione.
Ilaria è bravissima nel gestire la storia ed i cambi di registro quando passa dalle parole di Doaralice a quelle di Gilda, infatti mentre per la ragazza usa uno stile fresco, adatto alla sua giovane età, ed impagabili sono anche le uscite del piccolo Beo, con Gilda, donna anziana ma brillante e dotata di grande carisma, ecco che le sue parole si ammantano di eleganza e mistero, di dolcezza ma anche forza. Un libro delizioso che sono certa non vi pentirete di aver letto.

Mi torna in mente Pascal: “Tra noi e l’inferno o il cielo c’è di mezzo soltanto la vita, che è la cosa più fragile del mondo”.


Voto: cerca nelle piccole cose quelle che ti rendono felice

4 commenti:

  1. Sembra davvero molto carino, poi ne parlano ovunque (e bene) :)

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    1. diciamo che carino è la parola adatta a descriverlo!!

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  2. Ne ho sentito parlare bene, sembra proprio carino! <3

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    1. si legge molto velocemente ed io ho amato Gilda!

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