Recensione: Fateful di Claudia Gray

Fateful
Claudia Gray
Mondadori (Chrysalide)
16,00 €
324 pg

Alec e Tess stanno per imbarcarsi sul maestoso transatlantico Titanic, ma ancora non sanno che il viaggio da sogno si trasformerà in un incubo. Tess ha diciotto anni e viaggia in terza classe, al servizio della famiglia Lisle. Spera di incontrare un grande amore, ma è sicura che per una cameriera come lei questo rimarrà sempre e soltanto un miraggio. Eppure, non aspetta altro che iniziare una nuova vita e ha già programmato tutto fin nel minimo dettaglio: una volta raggiunta New York, si darà alla fuga. Quando i suoi occhi incrociano per un istante quelli di Alec, però, scatta una scintilla che cambierà le loro vite per sempre. Presto Tess scoprirà il tremendo segreto che si nasconde dietro lo sguardo di questo ragazzo misterioso. Figlio di uno degli uomini più ricchi e potenti degli Stati Uniti, Alec sta scappando dall'Europa, per sfuggire a una setta di potenti licantropi che lo insegue, e che ora insegue anche Tess. Intrappolati sul Titanic, dovranno lottare per sopravvivere all'inevitabile e fatidico scontro con il destino.

Fateful è un romanzo autoconclusivo della scrittrice Claudia Gray, già conosciuta per la serie di Evernight. La serie racconta le vicende di una ragazza vampira, figlia di vampiri che, in un’accademia frequentata prevalentemente da vampiri si innamora di un cacciatore di vampiri, indi detta serie tratta di vampiri con anche alcune influenza spettrali,  mentre Fateful invece introduce come esseri soprannaturali i licantropi.

Tess, la protagonista, è una ragazza di diciotto anni al servizio della famiglia Lisle, precisamente è la cameriera personale della famiglia maggiore, Irene. La storia comincia quando la ragazza si imbarca insieme al loro su un transatlantico con destinazione America, luogo dove la madre intende far contrarre ai suoi due rampolli, Irene e Layton, matrimoni vantaggiosi in modo tale da risollevare le sorti economiche dell’antica famiglia nobiliare ormai sull’orlo del fallimento. Tess decisa a riscattare la sua vita e migliorare la sua posizione decide di lasciare il servizio della famiglia una volta giunta nel Nuovo Mondo. Peccato che il transatlantico su cui tutti si imbarcano sia il Titanic! Tra i passeggeri di prima classe Tess incontra Alec Marlowe, aitante giovanotto con un piccolo segreto che si rileva ogni notte, e Mikhail Kalashnikov (ma dai!), anche lui con lo stesso piccolo segreto, che cerca di affiliare il ragazzo alla sua Confraternita. Entrambi incrociano la strada di Tess e della famiglia Lisle con risvolti decisamente interessanti.

Di Claudia Grey avevo già letto la saga di Evernight, tra cui peraltro in questi giorni è in uscita uno spin-off dedicato a uno dei personaggi secondari, e purtroppo devo dire che non mi ha per niente entusiasmato per questo motivo non avevo grosse aspettative per questo libro, quindi non ho avuto grosse delusione. In entrambi i casi la Gray è stata capace di creare delle storie interessanti e degli intrecci molto ben riusciti con ambientazioni molto particolari, lo stile è pulito, fresco e la lettura scorre piacevolmente e velocemente, però almeno nel mio caso non ne sono stata catturata. In poche parole non mi sono “innamorata” dei personaggi principali, ho come l’impressione che manchino di spessore e carattere, paradossalmente rimango affascinati molto più dai personaggi secondari, ansiosa di conoscerne le sorti piuttosto che dai protagonisti (infatti della serie Evernight ho molto apprezzato Balthazar protagonista dello spin-off in uscita). In particolare in Fateful mi sembra che la storia proceda troppo velocemente, è vero che essendo ambientata sul Titanic l’autrice aveva delle limitazioni temporali ma questo non la giustifica. L’arco temporale della Trilogia delle gemme è una settimana eppure non si ha la sensazione che le cose accadano troppo velocemente o in maniera frettolosa. La storia d’amore tra Tess e Alec sembra forzata, quasi imposta, lui è povera ed è una cameriera, lui è ricco e con un segreto che solo lei conosce, allora per forza si devono innamorare, sembra manchino di spontaneità. Così come Mikhail (con quel pizzetto nero sul viso cadaverico necessariamente il cattivo di turno, meglio ancora se è russo) che per forza deve provare attrazione per Tess e di conseguenza tormentarla. Se devo essere sincera ero molto più interessata a conoscere le vicende di Irene o della amica di terza classe Myriam e la storia d’amore con l’ufficiale George, addirittura delle due signore norvegesi che con loro dividevano la cabina piuttosto che della stessa Tess.

ATTENZIONE SPOILER

Inoltre sono rimasti molti interrogativi. Perché non viene approfondita maggiormente la storia e il ruolo della confraternita? Perché il loro simbolo è la Y? Cosa vogliono veramente da Alec? Perché l’argento ha bloccato il rituale? Perché la lama era nelle mani dei Lisle? Lo zio pazzo era per caso un licantropo?

Decisamente un libro che non mi ha per niente entusiasmato e che ho letto esclusivamente per mancanza di alternative.

Infine la copertina: una bella ragazza con un vestito rosso (Tess? Certo porta un vestito rosso ma non certo di quella fattura) con alle spalle una luna piena (scontato). Forse sarebbe stato meglio giocare con il Titanic e l’immagine di un lupo.

Voto: 2/5 (In assenza di meglio)