Dreamless. Nell'aldilà ogni notte è per sempre
Josephine Angelini
Giunti Y
€ 16,50
448 pg
Il secondo volume della saga di stampo mitologico "The Awakening series". Ritroviamo Helen, che nel frattempo è diventata la Discendente, la prescelta dagli dèi. Ogni notte si addormenta nel suo letto e raggiunge l'aldilà dove affronta prove indicibili per trovare le Furie, liberarle dalla loro ira e rompere così il ciclo di faide tra le Case. Ogni mattina si risveglia, stanchissima e provata, costretta a cominciare una nuova giornata di allenamenti. È sempre più spossata e sofferente oltre che sola, dato che Lucas ora la tiene lontana. Helen è triste e profondamente sfiduciata, quando durante una delle sue discese agli inferi si imbatte in Orione, un semi-dio bello come il sole, capace di far tremare la terra e il suo cuore. Di notte si incontrano nell'Ade e di giorno si scambiano messaggi al cellulare. Lucas impazzisce di gelosia e in lui si scatenano poteri sconosciuti: adesso è in grado di controllare totalmente la luce e di rendersi invisibile. Divisa fra l'attrazione per il nuovo pretendente e l'amore impossibile per il cugino, Helen si ritroverà a sfidare i suoi limiti per il bene dell'umanità intera.
Helen,
discendente della casa di Atreo, possiede il dono di discendere negli Inferi
creando un portale durante il sonno, suo compito in quelle lande desolate è
placare il dolore delle Furie, le tre sorelle che spingono le quattro case a
combattere tra loro fino ad annientarsi. Sono in molti a sperare nel successo
della missione della ragazza; prima fra tutte sua madre, anche se le sue
intenzioni sono ancora molte oscure; il capo della casa di Tebe, Tantalus, in
modo tale che non si possa scoprire la sua condizione di Reietto; la famiglia
Delos che spera così di poter riabbracciare Hector. E’ per amore della famiglia
Delos e per amore di Lucas che Helen affronta i tormenti degli Inferi anche se
il ragazzo la tiene lontana perché il loro amore potrebbe comportare la
riunificazione delle quattro case con il conseguente avvento di una nuova
guerra di Troia e la ridiscesa degli déi tra gli uomini. Nella sua impresa
Helen riceve l’inaspettato aiuto di Orion, Capo della casa di Roma ed erede
della casa di Atene, un ragazzo decisamente affascinate e con grande spirito.
Nelle notti passate agli inferi durante le quali incontreranno mitologiche
creature e antichi dèi, come Ares, Persefone, anch’essa in realtà una
discendente, Ade e Morfeo, i due ragazzi cercheranno la soluzione all’enigma
che obbliga i discendenti a distruggersi tra di loro.
Ho
trovato molta difficoltà a mettere per iscritto le sensazioni provocate da
questo libro. Come già il volume precedente anche questo può essere inquadrato
nel classico schema dello YA. E’ un libro di transizione, il secondo di una
trilogia, e per questo introduce nuovi personaggi, nuovi enigmi, risolvendone
pochi dei precedenti e concludendosi con un cliffangher che condurrà il lettore
nel vivo della vicenda solo nel prossimo volume. Senza considerare
l’introduzione dell’onnipresente triangolo. Helen e Lucas, novelli Paride e
Elena, il cui amore potrebbe comportare un passo in avanti nella riunificazione
delle case e quindi per lo scoppio della guerra, nonchè l’avvento di Atlantide
(quanto caos possono produrre due adolescenti alla prima cotta!!), cercano di
stare lontano l’uno dall’altra. A dir la verità è Lucas che si comporta in modo
tale da farsi odiare dalla ragazza, fin quasi a passare al “lato oscuro della
forza”, classico bravo ragazzo che per amore diventa un demonio, salvo poi
pedinarla e tormentarla di nascosto. E quando Helen non capisce il suo
comportamento ti viene voglia di saltare nelle pagine del libro e prendere a
calci questa semidea dagli immensi poteri (tutti a lei poi!!!) per farla
svegliare perchè sono palesi i sentimenti di quel poveretto e i motivi del suo
rifiuto a essere toccato da lei. Scontato che quando un altro bel ragazzo si
pone sulla sua strada lei ne sia subito attratta e non capisce che i motivi che
la tengono lontana da Lucas sono gli stessi che dovrebbero tenerla lontana da
Orion. Un triangolo in cui nessuno dei
vertici è abbastanza sveglio da capire la situazione in cui si sta imbarcando,
cosa che fa la gioia dei loro nemici. Se
si fossero fermati a pensare solo un attimo avrebbero capito dall’inizio una
cosa molto semplice
Hector aveva sempre
saputo, a differenza di Helen, che questa battaglia riguardava l’amore.
Dicendole di non innamorarsi di Orion, aveva voluto farle capire che l’amore,
l’amore vero, formava sempre una famiglia, anche se non tradizionale. L’amore
era l’unica cosa che importava, non le leggi o le regole degli dei.
Tornando
alla vicenda le prime cento pagine sono abbastanza difficili da mandare giù,
con il continuo pellegrinare di Helen su e giù per gli Inferi senza che riesca
a risolvere alcunchè, le cose si fanno interessanti quando in gioco entra
Orion, che mi dispiace per Lucas, ha decisamente molto più fascino. Quello che
mi ha colpito di questi protagonisti è la classica arroganza dei buoni.
Nonostante i diversi ammonimenti che Helen riceve durante la sua missione, mai
per un momento nutre dei dubbi sulla bontà di quanto sta facendo. Un gesto
fatto per nobili motivi non sempre porterà delle conseguenze altrettante
giuste, anzi potrebbe scatenare l’apocalisse ed è quello che alla fine succede.
Questo è quello che mi ha lasciato perplessa del comportamento dei protagonisti,
il non interrogarsi mai sulle loro gesta, dare per scontato il fatto che,
poiché loro sono i buoni, allora quello che fanno è giusto.
Il
personaggio che più ho amato è senza ombra di dubbio Hector, con il suo
carattere forte, la sua gioia di vivere, il suo coraggio. Anche Orion è un
personaggio molto interessante e sono curiosa di conoscere di più sul suo
passato e sulla sua vita e soprattutto di vederlo accanto ad una compagna degna
di lui perché comunque è evidente che con Helen non è possibile. Lei sarà
sempre e solamente di Lucas. La protagonista invece mi ha molto deluso, una
supereroina che però si trincera nelle sue convinzioni e nel suo egocentrismo, nonostante
una marea di personaggi cerchino di aiutarla non si consulta con nessuno ( Ade
ti dice consultare l’oracolo che hai a disposizione 24/24 e tu lo ignori
tranquillamente?). L’iniziazione degli amici mortali e non a sacerdoti di
Apollo è un’altra cosa che mi ha lasciato perplessa, mi è sembrata una
forzatura nella storia, l’autrice avrebbe anche potuto risparmiarsela. E poi
cosa più importante, ancora nessuno che si è fatto un piccolo calcolo o preoccupato
di chiedere delucidazione a Jerry per capire o non se Helen e Lucas sono
cugini, e questa menzogna che viene ancora portata avanti per tutto il libro
(ma non hanno già abbastanza motivi per soffrire questi due ragazzi?), questa è
stata un pochino difficile da digerire.
Insomma
un libro senza lode e senza infamia, un perfetto libro di transizione che spero
possa essere utile almeno per il volume finale.
Le
copertina comunque mi piace molto, rappresenta perfettamente la discesa di
Helen negli inferi con quei colori scarlatti.
In attesa dell’ultimo volume della trilogia Goddess, sul sito della Giunti Y è possibile leggere il primo capitolo (QUI)
Voto: 3/5 (Piacevole passatempo)
Questa recensione partecipa alla Hogwarts reading challenge e questo post fa parte della casata dei GRIFONDORO
OMG sono d'accordissimo con te!!
RispondiEliminaHelen era da prendere per i capelli O_O, cioè un dio, il più anziano dei tre fratelli della Triade Olimpica ti da un consiglio (cosa rara) e tu lo ignori bellamente?!?! WOW, brava bella mossa!!
Di quel libro ho adorato personalmente Hector e Noel che sono i personaggi più veri e spontanei. Ho odiato la testardaggine e l'egocentrismo di Helen, il credere che nessuno potesse aiutarla o capirla.
Vedremo come si svolgerà la fine!!
si decisamente la protagonista era come già detto da prendere a calci ne fondoschiena!!! Anch'io ho amato molto Hector, uno dei personaggi migliori del libro. Comunque la storia nel suo intreccio mi piace, sono molto curiosa di leggere il volume finale!!!
Elimina