martedì 13 agosto 2013

Recensione: Mark Johnson e le chiavi di Allen di Giuseppe Attanzio


Mark Johnson e le Chiavi di Allen (#1)
Giuseppe Attanzio
Ute libri
€ 13,00
336 pg


La vita di Mark è cambiata in una notte. Niente sarà come prima. Scoprirà intrighi, passioni, battaglie, tradimenti e il vero significato dell’amicizia e dell’amore. Da adolescente come tanti altri si trasformerà in Condottiero dotato di un immenso potere. Riuscirà a salvare il continente di Allen dalla minaccia dei Nahul? Riuscirà a scampare a una sorte avversa?

Mark Johnson in visita ai nonni, una notte in cui non riesce a prendere sonno, si ritrova a gironzolare per la vecchia casa finendo nel sottotetto. Spinto dalla curiosità per una serie di porte chiuse e per un’antica collezione di chiavi ad un tratto si ritroverà catapultato in un mondo parallelo dove tutto ciò che credeva irreale e impossibile prende forma mettendo alla prova il suo coraggio, la sua intelligenza e il suo cuore. Si ritroverà quindi a vivere un’avventura epica dove la finzione diventerà realtà!
Questo libro è il primo di una trilogia scritta dal giovane autore Giuseppe Attanzio e pubblicata dalla piccola casa editrice Ute Libri. La trilogia in realtà ha una storia interessante essendo stata prima messa in vendita tramite una casa editrice a pagamento e poi successivamente è approdata alla Ute Libri con una nuova veste grafica e una nuova revisione. Nei prossimi mesi sarà possibile trovare il secondo volume mentre per il terzo non c’è ancora una data precisa.

Ho finito di leggere questo libro la settimana scorsa però ho impegnato diverso tempo a riordinare le idee per scrivere questa recensione. Mi trovo sempre un po’ in difficoltà quando devo recensire non positivamente un libro proposto da un autore, però non farei un favore a nessuno non essendo onesta nelle opinioni e nelle sensazioni che mi ha suscitato. Soprattutto nei confronti dell’autore che, nel momento in cui me lo propone, è consapevole che la recensione potrà essere anche negativa, ma di certo sono le critiche costruttive quelle che permettono ad una persona di crescere, non certo le lodi solo per compiacerlo.
Detto questo passiamo alla recensione. Come dicevo sono giorni che continuo a pensare a cosa scrivere ed ogni volta la prima parola che mi viene in mente è ingenuo. Ingenua la storia, ingenua lo stile. Il libro è decisamente un fantasy ambientato in un mondo medievaleggiante ma con alcune influenze moderne, come per esempio i bagni e le penne a biro, in questo ho riscontrato una prima discrepanza a mio avviso, se si sceglie un periodo storico in cui ambientare un libro allora che sia coerente, perché inserire questi elementi? E’ possibile che in futuro possano venire spiegate queste ingerenze ma avrei preferito che tali spiegazioni fossero state già inserite. Frequenti e chiari sono i riferimenti a film, fumetti e videogiochi (harry potter, il Signore degli anelli, Naruto, Mana,…) e lo stesso autore non nega tali influenze, però questo continuo rifarsi a storie già note toglie un po’ di originalità alla storia dando l’impressione a chi legge di sapere già cosa succederà privandolo quindi di quel pathos e quell’aspettativa che catturano e trascinano il lettore nella storia. Nel personaggio principale si ritrova completamente l’autore, è vero non lo conosco personalmente, ma essendo il più dettagliato è chiaro come ci sia molto di autobiografico mentre gli altri personaggi rimangono leggermente rinchiusi in figure stereotipate.
Leyla, la bella ragazza dotata di grande intelligenza che si innamora del protagonista, l’amico Lucas imbranato, lo spadaccino Jimmy, Ambrosinus il potente mago saggio ed infine Mary e Joanne, le altre due conpagne di squadra, che invece non riescono ad avere una precisa connotazione.  Dall’altro il “nemico” invece non assume ancora una precisa forma ma sono certa che invece questa è stata una scelta precisa volta a destare curiosità e aspettativa. Anche lo stile è ancora acerbo, ha bisogno di essere limato, migliorato, di trovare una propria identità, per esempio non è necessario far continuamente parlare il protagonista da solo per far comprendere quello che prova o pensa.
L’impressione generale che ho avuto è che l’autore abbia voluto raccontare una storia, un’avventura che lui avrebbe voluto vivere in prima persona quindi forse c’è troppo di lui, dei suoi sogni, dei suoi desideri e ciò non permette una completa immedesimazione con i protagonisti e la storia.
La mia comunque non è un opinione del tutto negativa perché il libro si legge piuttosto velocemente e senza difficoltà, e per un lettore che inizia ad affacciarsi a questo mondo per le prime volte può risultare una lettura piacevole e interessante. Purtroppo essendo io una lettrice compulsiva è difficile sorprendermi, quindi per me la sensazione di aver già letto questa storia è forte, anche perché essendo il primo libro di una trilogia logicamente comprende tutti gli elementi classici dei libri introduttivi, quindi c’è una buona probabilità che nei successivi l’autore possa essere capace di sorprendere. Infatti verso la fine c’è stato qualche colpo di scena che non mi aspettavo quindi sono sicura che ci sia del potenziale da sviluppare sia per la stoia che per Giuseppe Attanzio.

Voto: per lettori particolarmente giovani

6 commenti:

  1. La penso come te. Anche io ho letto il libro e la mia recensione non era al top della positività. Sicuramente un neofita potrebbe gradirla...

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    1. infatti, per chi ha già letto molti libri sul genere non riserva molte sorprese! per ragazzi che invece venendo dai film e i videogiochi vogliano leggere qualcosa di simile può essere un inizio!

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  2. Complimenti per la recensione! Non mi ispira la trama, forse come dici tu è più adatto ai giovani che amano film e videogiochi!

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    1. si sei una una "forte lettrive" non è un libro che fa per te!

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  3. a me non è dispiaciuto..ho dato un giudizio in bilico..nel senso che per poterlo eprimere al meglio, avrei dovuto leggere almno un seguito...lo farò..per ora anche io più o meno la penso come te..bella recensione Lara

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    1. per questo dico che ci sono delle potenzialità, è sempre difficile esprimere un'opinione su un libro sapendo che è il primo di una serie perchè logicamente avrà tanti elementi prevedibili e noti, per esprimere un'opinione precisa bisogna aspettare di leggere il seguito!

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