giovedì 28 maggio 2015

Recensione: Nobili parole Nobili abusi di Anna Chillon

Nobili parole Nobili abusi
Anna Chillon
Edizioni Smasher
€ 3,53

216 pg

Palazzo Leicerhampton, 1801. Rimasta orfana in giovane età, Dawn prende servizio nella dimora del conte Terence Ibelin Cristopher, venendo pericolosamente a conoscenza dei suoi biechi segreti. Non appena Terence lo scopre decide di imporre alla fanciulla troppo curiosa un crudele compromesso. Dawn deve accettarlo se tiene alla sua vita, ben sapendo che in questo modo finirà tra le grinfie del Padrone, impreparata alla sua impetuosità e al suo terribile fascino. Ed è così che nasce tra i due una relazione che stravolgerà la vita di Terence, portandolo a consumare una lotta nella quale tutto sarà messo a rischio, perfino la vita stessa.
Tutto, pur di possedere la sola cosa autentica che resta.
Possedere lei.


Il conte di Leicerhampton, ha tutto quello che può desiderare e di più, denaro, potere, posizione, le donne fanno la fila per entrare nel suo letto, cavalca uno stallone nero come la notte e come se il diavolo lo inseguisse ma lui fosse capace di tenergli testa; il suo animo è oscuro, la sua indole spietata. Tutti devono piegarsi al suo volere e al suo cospetto. Poi un giorno scopre una camerieraentrata nella sua casa come sguattera, nel suo studio, a leggere, e decide di punirla per aver messo il naso nei suoi segreti privandola del suo bene più prezioso, la sua virtù e con essa la sua libertà. Ma questo gioco crudele coinvolgerà entrambi legandoli in modo che nessun umano potrebbe capire, un legame morboso fatto di odio e passione.

Terzo lavoro di Anna Chillon, di cui ho già avuto modo di recensire il primo libro, Alakim,luce dalle tenebre, dove si narrava di relazioni pericolose tra due esseri completamente diversi, come in questo caso.
Una sguattera, che per puro caso sa leggere, scopre così i misteri più oscuri e ripugnanti del suo padrone ed attraverso le sue lettere e le sue parole percepisce l’uomo nascosto dietro il titolo e l'oscurità del suo animo, ancora più profonda di quella che si possa solo immaginare guardandolo. Dal suo canto Terence, in quella ragazza di appena sedici anni, non ha mai visto altro che una cameriera, dallo sguardo intelligente, ma sempre una serva nella sua casa, una sua proprietà da far sua a proprio piacimento. Ma nel momento in cui la prende qualcosa scatta in lui e non riesce più a farne a meno, del suo corpo, del suo odio e del suo dolore. Ogni sopruso a lei riservato, ogni punizione, ogni oltraggio per Terence sono godimento e sofferenza, in una strana smania di possesso è deciso ad averla corpo e anima. Così Dawn, pur odiando profondamente quel uomo che si è preso tutto di lei, che dopo averla profanata, umiliata, frustata, è capace di toccarla anche con dolcezza, di aprirsi e raccontarle ogni dettaglio della sua dissoluta vita, ogni ombra del suo cuore, prova un vergognoso desiderio. Un rapporto malato ma che entrambi anelano e desiderano

Cercando di concentrarsi per quanto possibile su quelle attenzioni, provò a cacciare di mente gli attimi di orrore trascorsi in balia del conte, aspettando solamente la sferzata successiva, ma il dolore caldo e costante la riconduceva sempre a lui, alle sue mani che la imprigionavano e alla sua bocca che le intimava di sottomettersi. Quel tiepido dolore rammentava al suo addome la sensazione cocente della sua presenza dentro di lei, dando alla sofferenza un sapore diverso, inesprimibile, qualcosa che non è più soltanto male, ma avvertibile come una nuda necessità che è ripudio, che è urgenza, che è resa.

Questo libro è “etichettato" come erotico e seppure sia vero che sono presenti scene molto forti a livello sessuale, che gli amplessi sono dissoluti e ricchi di sfumature crudeli e passionali, sicuramente questo libro si erge al di sopra di tale etichetta. Perché il sesso è supportato da una storia, non adatta ai deboli di cuore ed a coloro che cercano una storia in cui l’amore vince su tutto, ma che approfondisce i personaggi ed il loro rapporto, che scruta nei loro cuori ed in questa strana e atipica relazione che li congiunge. Tra loro c’è amore forse, ma amore fatto di desiderio e possesso, infatti quando Dawn scopre che il suo aguzzino sta per sposarsi si ritrova spiazzata, confusa, gelosa dell’altra donna che dividerà il suo letto. Si sente un fantoccio, una bambola da usare a piacimento del conte ma è sua e lui è suo, anche se appartengono a mondi completamente diversi, anche se il loro possedersi a vicenda è impossibile e illogico.
Un libro che mi ha colpito ed anche stregato, che non consiglio a tutti ma che sono convinta possa piacere a  molti; un unico appunto sul finale che mi sembra sia giunto troppo presto e troncato di netto, mi ha lasciato spiazzata. Forse l'autrice ha voluto solo narrarci il nascere di questa oscura storia senza regalarci un finale, perché in fin dei conti come potrebbe finire?
In conclusione affascinata dalla storia di Dawn e Terence, continuerò a tener d’occhio questa autrice che promette molto bene.

Voto: passione, dolore, desiderio, umiliazione,
attrazione

4 commenti:

  1. Mi fa piacere che la tua recensione sia positiva, lo leggerò anche io a breve! ^__^

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    1. è un libro molto molto particolare, spero ti colpisca come è successo a me!

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  2. Ciao Lara! Wow questo libro mi ispira parecchio grazie anche alla tua recensione! Già lo conoscevo e Alakim ce l'ho da leggere :)

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    1. é molto vicino ad Alakim sotto molti punti di vista, spero di averti dato un'idea di quello che troverai leggendolo con la mia recensione!

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