venerdì 16 agosto 2013

Recensione: Stryx Il Marchio della Strega di Connie Furnari


Stryx. il marchio della Strega
Connie Furnari
Edizioni della Sera
€ 12,00
292 pg


Dopo aver vissuto in Inghilterra, Sarah, una potente strega, torna a Salem decisa a ricominciare una nuova vita senza la magia. Inaspettatamente, giunge la sorella minore, Susan, strega intrigante e perversa che ha scelto di passare al lato oscuro per la sete di potere, determinata a sconvolgere l'esistenza di Sarah e degli ignari studenti del liceo di Salem. La vita scolastica si rivela fin da subito molto più dura del previsto. L'unico apparentemente interessato a conoscerla è un giovane dai grandi occhi grigioazzurro, Scott, il solo ad essere in grado di risvegliare in lei antichi sentimenti che credeva ormai essere assopiti. Ma Salem ben presto comincerà ad essere sconvolta da numerosi delitti inspiegabili, il cui unico filo conduttore sarà un marchio a forma di "S" posto sulle vittime. Le strade della cittadina diventano pericolose trappole mortali, e a Sarah non resterà altro che affrontare il suo oscuro passato per poter salvare le altre giovani streghe e se stessa.

Dopo una lontananza durata 300 anni Sarah torna finalmente a Salem, cittadina che l’ha vista messa alla gogna e bruciata sul rogo come strega, adesso la ragazza vuole vivere la sua vita come una normale adolescente, andare a scuola, fare amicizie, innamorarsi, nonostante la sua nuova casa sia piena di filtri, erbe, scope di saggine, un calderone che riposa in soffitta e un gatto nero che sonnecchia sulla poltrona. A metterle i bastoni tra le ruote ci penserà la sua sorellina sexy e impertinente e un uomo in abiti scuri che scivola come un’ombra per le strade della cittadina. La sua vita diventa decisamente complicata all’apparire inoltre dei cacciatori e di un ragazzo praticamente identico ad un amore perduto. Può una strega centenaria essere una normale adolescente? Una cosa è certa, la normalità è sopravvalutata!

Più volte mi è capitato di incrociare questo libro sul mio cammino di blogger e da tempo mi ero ripromessa di leggerlo, poi Connie gentilmente me ne ha fornita una copia quindi ecco che ho colto la palla al balzo. Il libro è decisamente un YA autoconclusivo, anche se non si può escludere una sua eventuale continuazione in futuro, soprattutto mi piacerebbe conoscere qualcosa di più su Susan, la sorellina della protagonista, che sembra una streghetta decisamente interessante. Per quanto riguarda la storia diciamo che non riserva molte sorprese, quindi per un lettore di YA può sembrare un libro come ne ha già letti tanti, però a me è piaciuto e anche molto. Perché? Innanzitutto per l’iconografia delle streghe.
Ragazze con il tatuaggio della lettera S sulla spalla, un gatto nero o un corvo come famiglio, filtri, pozioni, calderoni, Connie non inventa niente ma riscopre la figura della strega così come è stata concepita e viene tramandata dalle credenza popolari, anche con la caratteristica di essere la progenie del male.  Nonostante ciò Sarah, e in fin dei conti anche Susan, non cedono alla malvagità, non sono l’emblema del male e dell’oscurità ma vivono secondo le loro regole morali, secondo la loro indole che quindi non è necessariamente malvagia, così come le altre streghe. Quelli che in questo caso invece si comportano da malvagi sono i cacciatori, che si ergono a giudici e carnefici senza però soffermarsi a pensare se abbiano veramente le credenziali  per esserlo.
Quello che più ho amato di questo libro è il rapporto tra le due sorelle, più diverse tra loro non potrebbero essere, i loro ideali, i loro comportamenti, l’uso della magia si discostano procedendo ìn due direzioni completamente opposte, però ognuna c’è per l’altra, per proteggerla, amarla, curarla e perchè no, dormire insieme la notte quando l’oscurità fa paura e condividere l’armadio per un appuntamento galante. Quello che invece mi ha lasciato un pò perplessa è il finale, si può perdonare e dimenticare così facilmente le azioni e le parole di una persona solo perchè questa ha avuto un passato e un’infanzia difficile, solo perchè ha subito dei traumi! Insomma ho amato che Marco e Susan se ne andassero via a braccetto, anzi un domani mi piacerebbe leggere qualcosa su di loro, quindi Connie facci un pensierino, ma questo finale così velocemente buonista mi ha lasciato un po’ titubante, non credo che per me sarebbe stato così facile perdonare. Comunque come dicevo il libro mi è piaciuto e pure tanto anche grazie allo stile di scrittura scorrevole e lineare che mi ha permesso di procedere velocemente e senza intoppi. Un libro consigliato a chi ama le streghe e l’amore che trascende i secoli e soprattutto ha amato da morire, come la sottoscritta, Charmed!!



Il liceo, anche per una strega, era troppo ingiusto da sopportare.

Voto: per chi delle streghe non ne ha mai abbastanza!!!

8 commenti:

  1. Una delle sicure prossime letture che attende anche me da lungo tempo....ADORO le streghe!

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    1. se adori le streghe allora non ti pentirai di questa lettura!!!

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  2. Io non l'ho letto perchè leggere in ebook è un trauma ma ora - dopo l'intervista e la tua recensione - mi ispira abbastanza. Vedró di leggerlo non appena potró. :3
    Aw, che bella recensione. Quelle scritte così sono quelle che piacciono a me. ^_^

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    1. ti ringrazio!!! io con gli ebook sono venuta a patti per leggere i libri mandati dagli autori ma il mio grande amore sono i cartacei, non potrei vivere senza!!!
      è un libro leggero, veloce e carino vedrai!

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  3. Sembra carino. Anch'io, come Veronica, ho problemi in sospeso con gli ebook :P

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    1. gli ebook croce e delizia di tutti noi poveri lettori, ma il cartaceo non si batte, assolutamente!

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  4. io non ne ho mai abbastanza delle streghe e della magia..lo leggerò sembra carino

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