giovedì 22 novembre 2012

Recensione: Il cerchio di Sara B. Elfgren e Mats Stranderberg


Il cerchio
Sara B. Elfgren e Mats Strandberg
Salani
€ 16,80
557 pg

Engelsfors. Una piccola città industriale in miseria, circondata da boschi impenetrabili dove le persone si perdono e scompaiono. Sei ragazze hanno appena iniziato il triennio superiore. Non hanno nulla in comune. È da poco cominciato l'autunno quando uno studente viene trovato morto in uno dei bagni della scuola. Tutti sospettano il suicidio. Tutti tranne loro. Una notte, mentre una strana luna rossa illumina il cielo, le ragazze si incontrano nel parco, attratte da una forza misteriosa. Non sanno come o perché, ma hanno bisogno l'una dell'altra per sopravvivere. Il tempo sta scadendo. Qualcosa sta dando loro la caccia, e andare a scuola è diventata una questione di vita o di morte...

In uno sperduto paesino posizionato in un punto imprecisato della Svezia la piccola comunità di Engelsfors viene sconvolta dal suicidio di un ragazzo problematico, Elias, nel bagno della scuola. Due ragazze ritrovano il suo corpo Minoo e Linnèa, quest’ultima, migliore amica di Elias, non crede assolutamente al suicidio. Nel frattempo una luna rosso sangue sorge nella notte nordica e sei ragazze si ritrovano nell’abbandonato parco di divertimenti cittadino alla presenza del bidello della scuola che annuncia loro di essere state prescelte per salvare il mondo dall’avvento del male. Sei ragazze che più diverse tra loro non potevano essere. Volendole inquadrare in alcuni stereotipi: Minoo, la secchiona intellettuale, Linnea, la disadattata dark, Rebecka, la benvoluta da tutti ma con problemi di autostima, Vanessa, “ragazza socievole” anche se ha un ragazzo fisso, Anna–Karin, la vittima prediletta, Ida, la reginetta della scuola. Le ragazze scoprono di possedere dei poteri ed all’inizio ne fanno un uso piuttosto soggettivo, almeno finchè purtroppo una di loro non perde la vita. A questo punto le loro differenze scompaiono di fronte alla necessità di difendersi vicendevolmente ed affrontare il male. Però la vittoria di una battaglia non significa la vittoria della guerra e la guerra è appena cominciata.


Aspettavo con ansia questo libro, perché la figura della strega è quella che in ambito fantasy mi affascina di più, però dovrei aver ormai imparato che caricare un libro di troppe aspettative non è mai una buona cosa. Inevitabilmente si rimane delusi. Diciamo che questo libro, il primo di una trilogia che a quanto pare ha fatto faville in patria, è un buon libro, uno stile scorrevole e la lunghezza, anche se può sembrare eccessiva, si spiega con il fatto che in fin dei conti le protagoniste sono sei, anche se ad alcune viene dato più risalto che ad altre, e con l’alternanza dei loro diversi Pov. Sono sei vite che devono incontrarsi ed in un certo senso fondersi attraverso le pagine del romanzo. Quello che mi ha lasciato molto perplessa è la scontatezza della storia, dei personaggi, persino del cattivo di turno.

Avete presente I diari delle streghe di Lisa J. Smith o la serie Streghe (Charmed in originale, quella delle sorelle Halliwell, per intenderci)? Bene, la magia, le streghe, l’utilizzo dei poteri, che ritroviamo in questa serie sono esattamente gli stessi. La magia degli elementi, libri da studiare che si scrivono da soli, rituali del cerchio di cui tutti devono fare parte, insieme siamo più forti, la lotta ai demoni provenienti da un’altra dimensione che vogliono portare il male nel mondo,  la profezie delle prescelte che lo salveranno, ecc, ecc. Insomma nessuna innovazione, nessuna sorpresa, poca emozione, tutto già visto e rivisto. Mi rendo conto che al giorno d’oggi con la quantità di libri che vengono pubblicati ogni giorno trovare qualcosa che ci possa sorprendere diventa difficile, però in questo caso la delusione è stata troppa.  Anche i personaggi non sono stati approfonditi, quasi relegati alle macchiette in cui li ho identificati qualche riga più su. Il cerchio infine presenta il classico difetto di primo libro di una serie, introduce i personaggi, i luoghi, le problematiche, non svelando niente per il proseguo se non il dubbio che succederò qualcosa di sconvolgente.

Però, nonostante le critiche che gli ho rivolto, sono disposta a dare alla serie una seconda chance, sperando che con il secondo volume gli autori cercheranno di correggere il tiro, perché in fin dei conti ho colto qua e là qualche spiraglio di luce che mi ha fatto ben sperare, soprattutto come questa frase


Non si sono scelte vicendevolmente, proprio come delle sorelle. E proprio come delle sorelle devono imparare a vivere l’una con l’altra.



Quindi il mio giudizio rimane in un certo senso sospeso nella speranza di non prendere in futuro una cantonata colossale.


Voto: 2 stelle e 1/2 (Non del tutto convincente)


Questa recensione partecipa alla Hogwarts reading challenge e questo post fa parte della casata dei GRIFONDORO

4 commenti:

  1. Mmm... mi era venuta voglia di leggerlo, ma credo che darò la precedenza ad altro ora! ^^" Però mi piace farmi un'idea tutta mia di un libro che mi incuriosisce (in bene o in male) quindi lo leggerò più in la. (:

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    1. guarda questa è la mia opinione, può anche darsi che a te piaccia, penso che la lettura sia molto soggettiva!

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