E' possibile trovare nei maggiori Bookstore in questi giorni il libro di una giovane autrice italiana Luana Semprini che, come molte colleghe prima di lei, aveva seguito la strada della autopubblicazione e che invece, adesso, sta pubblicando tramite un Casa Editrice la Utelibri. Il libro si intitola Il Lamento di Euridice, per chi come me è appassionato di mitologia greca e latina, il nome riporta immediatamente alla mente il mito di Orfeo ed Euridice, ripreso anche da Ovidio nelle sue Metamorfosi;
"Presagio infausto di peggiore evento: la giovane sposa,
mentre tra i prati vagava in compagnia d’uno stuolo
di Naiadi, morì, morsa al tallone da un serpente.
A lungo sotto la volta del cielo la pianse il poeta
del Ròdope, ma per saggiare anche il mondo dei morti,
non esitò a scendere sino allo Stige per la porta del Tènaro:
tra folle irreali, tra fantasmi di defunti onorati, giunse
alla presenza di Persefone e del signore che regge
lo squallido regno dei morti."
Orfeo ed Euridice (Ovidio, Metamorfosi, X, 1-77)
Ecco a voi la copertina, la trama e alcuni estratti che potrete trovare sulla pagina Facebook del libro (QUI) come anche i primi capitoli del romanzo.
Il Lamento di Euridice
Luana Semprini
Utelibri
e-book 3,49 €
cartaceo 9,00 €
Erika e i suoi amici decidono di trascorrere alcune settimane nella casa di montagna di Daniel per una vacanza post maturità. Una casa isolata, affiancata da un bosco al di sopra del quale si trova un piccolo cimitero sconsacrato, nient’altro che poche lapidi malmesse. I ragazzi si recano a visitarlo, curiosi, ma Erika è la sola che avverte una voce lamentosa e disperata.
Da quel momento in poi la voce diventerà il suo pensiero principale tanto da indurla a tornare al cimitero la stessa notte, da sola. Qui incontra un personaggio inquietante, un ragazzo di nome Malco che inizia a tormentarla, convincendola che anche lui sente una voce e di aver bisogno di lei per potersene liberare. Erika non gli crede, pensa che sia pazzo.
I giorni passano ed Erika si accorge di essere sempre più tormentata da quella voce disperata e cede alle pressioni di Malco. Si incontrano più notti, in una radura in mezzo al bosco, e lui le racconta cose a cui Erika non vuole credere. Malco le parla della sua infanzia passata tra uno psicologo e l’altro, la solitudine, la convinzione di tutti, anche della sua famiglia, della sua pazzia a causa della “voce”.
Ma è veramente pazzia quella di Malco? È follia il suo ostinarsi a perseguitare Erika e a chiamarla “Euridice”? E sarà follia l’attrazione malata che spinge Erika sempre più a fondo?
Il confine tra sanità e pazzia non è altro che un pallido pozzo in cui è facile cadere.
Da quel momento in poi la voce diventerà il suo pensiero principale tanto da indurla a tornare al cimitero la stessa notte, da sola. Qui incontra un personaggio inquietante, un ragazzo di nome Malco che inizia a tormentarla, convincendola che anche lui sente una voce e di aver bisogno di lei per potersene liberare. Erika non gli crede, pensa che sia pazzo.
I giorni passano ed Erika si accorge di essere sempre più tormentata da quella voce disperata e cede alle pressioni di Malco. Si incontrano più notti, in una radura in mezzo al bosco, e lui le racconta cose a cui Erika non vuole credere. Malco le parla della sua infanzia passata tra uno psicologo e l’altro, la solitudine, la convinzione di tutti, anche della sua famiglia, della sua pazzia a causa della “voce”.
Ma è veramente pazzia quella di Malco? È follia il suo ostinarsi a perseguitare Erika e a chiamarla “Euridice”? E sarà follia l’attrazione malata che spinge Erika sempre più a fondo?
Il confine tra sanità e pazzia non è altro che un pallido pozzo in cui è facile cadere.
"Cosa c’era in quel cimitero che
mi aveva fatto tanta paura? Prima di allora mi ero sempre
reputata un tipo poco avventuroso, quasi pavido. Probabilmente
non mi conoscevo veramente bene, poiché quella
notte decisi di fare una cosa piuttosto ardita. Sarei tornata
là, da sola, di notte.
M’infilai le scarpe da tennis e presi una torcia appesa in
cucina. Mi serviva qualcosa per difendermi, qualcosa che
mi desse sicurezza. Staccai dal muro un coltello da caccia,
quasi un cimelio, appeso nella sala da pranzo dai tempi del
nonno di Daniel."
"– Si disperano, perché sono stati separati.
– Separati da cosa? – chiesi, mentre lui allungava una
mano per prendere la mia. Me la strinse, staccandola dal
suo petto. La sua pelle era fredda. Osservai la sua mano che
chiudeva la mia.
– Separati dalla morte.
Sussultai, affascinata e al contempo terrorizzata da quel
suo ermetico racconto." - Il lamento di Euridice"
– Separati da cosa? – chiesi, mentre lui allungava una
mano per prendere la mia. Me la strinse, staccandola dal
suo petto. La sua pelle era fredda. Osservai la sua mano che
chiudeva la mia.
– Separati dalla morte.
Sussultai, affascinata e al contempo terrorizzata da quel
suo ermetico racconto." - Il lamento di Euridice"
Sembra una storia molto integrante, non vedo l'ora di leggerla, e voi?
Mi piace *_* Che bella trama!!! Adoro il mito di Orfeo ed Euridice e questo libro mi ha colpita immediatamente per via del titolo!
RispondiEliminaLo metto subito in wishlist :D
il mito di Orfeo e Euridice è così triste e qualcosa mi dice che anche questa storia non finirà bene, sono molto curiosa di leggerla!
Elimina