Il lamento di Euridice
Luana Semprini
Utelibri
E-book € 3,49
Cartaceo € 9,00
110 pg
Erika e i suoi amici decidono di trascorrere alcune settimane nella casa di montagna di Daniel per una vacanza post maturità. Una casa isolata, affiancata da un bosco al di sopra del quale si trova un piccolo cimitero sconsacrato, nient’altro che poche lapidi malmesse. I ragazzi si recano a visitarlo, curiosi, ma Erika è la sola che avverte una voce lamentosa e disperata.
Da quel momento in poi la voce diventerà il suo pensiero principale tanto da indurla a tornare al cimitero la stessa notte, da sola. Qui incontra un personaggio inquietante, un ragazzo di nome Malco che inizia a tormentarla, convincendola che anche lui sente una voce e di aver bisogno di lei per potersene liberare. Erika non gli crede, pensa che sia pazzo.
I giorni passano ed Erika si accorge di essere sempre più tormentata da quella voce disperata e cede alle pressioni di Malco. Si incontrano più notti, in una radura in mezzo al bosco, e lui le racconta cose a cui Erika non vuole credere. Malco le parla della sua infanzia passata tra uno psicologo e l’altro, la solitudine, la convinzione di tutti, anche della sua famiglia, della sua pazzia a causa della “voce”.
Ma è veramente pazzia quella di Malco? È follia il suo ostinarsi a perseguitare Erika e a chiamarla “Euridice”? E sarà follia l’attrazione malata che spinge Erika sempre più a fondo?
Il confine tra sanità e pazzia non è altro che un pallido pozzo in cui è facile cadere
Alla
fine degli esami di maturità e prima dell’inizio della vita reale un gruppo di
amici, Erika, Jane, Jack, Sofia e Daniel partono alla volta di Villalba
nella casa che appartiene da generazioni alla famiglia di quest’ultimo per
passare due settimane di vacanza, non consapevoli che questo viaggio cambierà
per sempre le loro vite. Nel bosco alle spalle del paese infatti un piccolo
cimitero sconsacrato sembra attendere da tempo immemore Erika che appena vi
posa il piede sente echeggiare nella sua mente l’urlo disperato di una donna.
Durante la notte la ragazza vi fa ritorno per capire se ciò è stato solo frutto
della sua fantasia, ma l’incontro con Malco, profondi occhi blu e un passato
tormentato, stravolgerà la sua intera esistenza.
Questo
libro è stato portato alla mia attenzione dalla stessa autrice in vista della
sua pubblicazione tramite una Casa editrice indipendente, la Utelibri, è già
dal titolo e dalla sinossi è chiarissimo il riferimento alla mito di Orfeo e
Euridice, ripreso anche da Ovidio nelle
sue Metamorfosi. Nella pagina Facebook dedicata al libro (QUI), oltre ai primi capitoli del romanzo e citazioni tratte da esso, vengono ripresi
stralci dell’opera di Ovidio, vi riporto quella che ho amato maggiormente .
"Presagio
infausto di peggiore evento: la giovane sposa,
mentre tra i prati
vagava in compagnia d’uno stuolo
di Naiadi, morì, morsa
al tallone da un serpente.
A lungo sotto la volta
del cielo la pianse il poeta
del Ròdope, ma per
saggiare anche il mondo dei morti,
non esitò a scendere
sino allo Stige per la porta del Tènaro:
tra folle irreali, tra
fantasmi di defunti onorati, giunse
alla presenza di
Persefone e del signore che regge
lo squallido regno dei
morti."
Orfeo ed Euridice (Ovidio,
Metamorfosi, X, 1-77)
Questo non è il primo romanzo di Luana Semprini, infatti negli Store online è possibile reperire i primi due romanzi della sua trilogia "Cristina di Morval" (sito QUI), per questo motivo sono stata molto sorpresa quando la stessa autrice mi ha detto che Il lamento in realtà è antecedente a tale romanzi. Infatti Il lamento di Euridice nello stile è privo dei classici errori degli scrittori alle prime armi e cioè un linguaggio ricercato e particolareggiato con descrizioni dettagliate e troppo ricche di metafore e similitudini, bensì è diretto, conciso, leggero ma punta dritto al cuore. A quanto sembra la Semprini ha sempre amato scrivere e lo fa da quando aveva 14 anni, per questo motivo il suo stile ha già questa connotazione "adulta".
Devo essere onesta la storia mi ha conquistato completamente una volta che mi sono ritrovata in compagnia di Erika e Malco in quello sperduto paesino tra gli appennini marchigiani, di notte con loro nella radura, tra le lapidi del cimitero sconsacrato è stato molto difficile mettere giù il libro è rituffarmi nella vita reale. Insieme a Erika ho ascoltato il grido disperato di Euridice che per due volte è stata privata dell’amore della sua vita. Ho sofferto insieme a Malco nel comprendere che la sua unica speranza di salvezza dall’angoscia di Orfeo, lo rifiutava, additandolo come pazzo. Ho seguito il loro incontrarsi, sfiorarsi, toccarsi, cercarsi con gli occhi nella speranza che potessero cancellare la distanza che il loro comune supplizio gli infliggeva per trovare consolazione l’uno tra le braccia dell’altro. Ho tremato e dubitato quando la ragazza ha cercato di negare tutto, come se fosse solo una pazzia, un brutto scherzo della sua mente. Ho vissuto l’amore di Erika e Malco, anche se questo sentimento sembra confonderli, renderli dubbiosi in quanto irreale perchè causato da Orfeo e Euridice, e ho sofferto quando Erika, invece di abbandonarsi ad esso, con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato, ha deciso di scappare, di lasciar parlare la paura, di non abbandonarsi al suo cuore ma di lasciar agire la sua testa.
Ma questa storia non è solo la storia di Erika e Malco, di Orfeo e Euridice, ma è anche la storia di Jane e Daniel, Sofia e Jack. È la storia del passaggio dall’adolescenza all’età adulta di un gruppo di ragazzi che comprende che non tutto è sempre come sembra. Che anche la persona che credevi di conoscere da una vita può mentirti e ferirti, che l’amore non è sempre semplice e facile, non sempre può portare gioia e calore, a volte induce nell’animo l’odio e la gelosia, e l’abbandono ad esso non sempre è la scelta giusta.
Devo essere onesta la storia mi ha conquistato completamente una volta che mi sono ritrovata in compagnia di Erika e Malco in quello sperduto paesino tra gli appennini marchigiani, di notte con loro nella radura, tra le lapidi del cimitero sconsacrato è stato molto difficile mettere giù il libro è rituffarmi nella vita reale. Insieme a Erika ho ascoltato il grido disperato di Euridice che per due volte è stata privata dell’amore della sua vita. Ho sofferto insieme a Malco nel comprendere che la sua unica speranza di salvezza dall’angoscia di Orfeo, lo rifiutava, additandolo come pazzo. Ho seguito il loro incontrarsi, sfiorarsi, toccarsi, cercarsi con gli occhi nella speranza che potessero cancellare la distanza che il loro comune supplizio gli infliggeva per trovare consolazione l’uno tra le braccia dell’altro. Ho tremato e dubitato quando la ragazza ha cercato di negare tutto, come se fosse solo una pazzia, un brutto scherzo della sua mente. Ho vissuto l’amore di Erika e Malco, anche se questo sentimento sembra confonderli, renderli dubbiosi in quanto irreale perchè causato da Orfeo e Euridice, e ho sofferto quando Erika, invece di abbandonarsi ad esso, con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato, ha deciso di scappare, di lasciar parlare la paura, di non abbandonarsi al suo cuore ma di lasciar agire la sua testa.
Ma questa storia non è solo la storia di Erika e Malco, di Orfeo e Euridice, ma è anche la storia di Jane e Daniel, Sofia e Jack. È la storia del passaggio dall’adolescenza all’età adulta di un gruppo di ragazzi che comprende che non tutto è sempre come sembra. Che anche la persona che credevi di conoscere da una vita può mentirti e ferirti, che l’amore non è sempre semplice e facile, non sempre può portare gioia e calore, a volte induce nell’animo l’odio e la gelosia, e l’abbandono ad esso non sempre è la scelta giusta.
Il
libro si conclude esattamente dal punto dove era cominciato, momentaneamente
lascia l’amaro in bocca, uno sgomento, la domanda “che cosa ne sarà di loro?”,
eppure passati pochi minuti non si può fare a meno di capire che è perfetto
così com’è.
Per
i più esigenti invece a quanto sembra l’autrice sta lavorando a un seguito ed io non posso esserne che felice perchè Erika e Malco mi sono entrati nel cuore, come pochi protagonisti sono stati in grado di fare.
Il
lamento di Euridice è un libro che ti lascia con il fiato sospeso e un dolore
in fondo al cuore, un libro che non ti farà guardare più allo stesso modo le
croci di un cimitero.
Promosso
a pieni voti con 5 stelle e un immenso ringraziamento all’autrice per il dono
che mi ha fatto.
Oddio l'ultima frase è inquietante Lara O_O
RispondiElimina5 stelle sono tante quindi dritto dritto in wishlist! è sempre bello scoprire nuovi libri :)
effettivamente mi è uscita inquietante ma non voleva esserlo. è un bel libro e una lettura veloce che però riesce a travolgerti.
EliminaQuesto libro mi attrae sempre di più *_* Leggendo la trama ero rimasta seriamente colpita, ma con la tua recensione me ne sono innamorata. :D
RispondiEliminaeffettivamente sin dalle prime pagine ti inchioda a lui e un poche ore lo divori!
EliminaGrazie cara Lara e grazie a voi ragazze! Spero proprio che "Il lamento di Euridice" vi coinvolga e vi stravolga come è successo a me mentre lo scrivevo. *_*
RispondiEliminaLua
grazie ancora a te per per la fiducia e il dono del tuo libro!
EliminaComplimenti Lara, le tue parole invogliano alla lettura! Fa sempre piacere poi scoprire autori italiani da 5 stelle!
RispondiEliminami fa piacere, è bello appoggiare i nostri autori!
EliminaPerò *-* non sembra affatto male!
RispondiEliminaNon mi ispirava tanto, ma mi hai fatto cambiare idea :D
Sono poco più di cento pagine però molto intense,io ne sono rimasta molto colpita.
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