Il cavaliere d'Inverno (#1)
Paullina Simons
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
700 pg
€ 10,00
Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d'estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta suvbito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.
Da
quando ho aperto il blog ed ho iniziato a scrivere recensioni, o molto più
semplicemente a dire la mia sui libri che leggevo, ben poche volte mi sono
trovata nella situazione di non saper cosa dire, e non perché il libro come si
potrebbe pensare non mi ha lasciato niente, al contrario, la storia di Tatiana
e Alexander è di una tale bellezza, una tale forza, una tale tragedia, un sogno
e un incubo che non saprei proprio da quale parte cominciare per poter farvi
capire il terremoto delle emozioni che ha suscitato in me. Potrei cominciare
riassumendovi la storia, ma riassumere 700 pagine sarebbe praticamente
impossibile, me ne servirebbero come minimo altre 100, forse la cosa più semplice
che posso dirvi è questa: nel primo giorno di guerra tra Russia e Germania una
ragazzina con un vestito bianco con le rose rosse mangiava un gelato alla
fermata dell’autobus, dall’altro lato della strada un soldato la vide ed
attraversò quella strada.
Banale? Vi avevo avvisato che sarebbe stato molto
difficile, però quell’incontro in un giorno d’estate in cui il loro mondo stava
per cambiare precipitando in una spirale di autodistruzione, due giovani si
sono incontrati e da allora è stato praticamente impossibile per loro stare
lontani. Non è bastato il fatto che Alexander fosse in qualche modo impegnato
con Dasha, la sorella di Tatiana. Non sono state sufficienti le attenzioni non
proprio disinteressate del suo compagno Dimitri. A niente è servita la violenza
della vita in Russia, l’assedio di Leningrado, le bombe, la fame, l’inverno, la
malattia, la loro testardaggine che più di una volta li ha portati a commettere
imprudenze ed a ferirsi l’un l’altro. Erano destinati a stare insieme.
Raramente
mi è capitato di incontrare un libro in cui l’amore tra i due protagonisti
fosse raccontato in maniera così viva e reale, quasi da far male, da sentire la
necessità di poterne vivere uno simile, o anche solo l’illusione che possa
essere simile. Ma anche se questa è sostanzialmente una storia d’amore il
contesto storico in cui è inserito, le descrizioni, gli avvenimenti, sono una
parte così integrante della loro storia che a tratti ci si dimentica di loro e
ti trovi completamente immerso nella battaglia per la sopravvivenza contro la
fame e il freddo di Tatiana, oppure nel campo di battaglia e sotto il fuoco
nemico con Alexander, fino al momento in cui loro si ritrovano insieme e capisci
che una tale comunione di anime non può essere spezzata da qualcosa di così
terreno.
Ma
la forza di questo libro è senza ombra di dubbio Tatiana. Tanecka, Tania, Tatia.
All’inizio della storia è una ragazzina di appena diciassette anni che non ha
mai conosciuto l’amore e la vita, per
lei non c’è niente di meglio che indossare il suo vestito preferito e mangiare
un gelato alla creme brulè, per diverse pagine questa ragazzina continua a
rispuntare fuori tanto che a volte verrebbe
la voglia di darle una scossa per obbligarla a lottare per quello che il
suo cuore vuole. Poi ad un tratto tutto cambia, non si comprende bene quando questo
passaggio è avvenuto ma Tatiana diventa una donna forte, generosa, testarda,
determinata, nel freddo della neve di Leningrado procura il cibo per la sua
famiglia che lentamente si spegne, continuando a rinnegare il suo amore per
Alexander in virtù di una pace familiare a cui solo lei aspira, e nonostante
sembri la più fragile, debole, la perdente a cui si può sottrarre tutto senza
che lei si lamenti in realtà in Tatiana c’è una fiamma che niente al mondo potrà
spegnere: il suo amore. In virtù di quel sentimento che non può vivere alla
luce del sole combatte, prega e spera.
La speranza è la sua forza, anche quando
tutto le viene strappato via. Speranza che finalmente la ritrasforma nella ragazzina
dal vestito bianco quando finalmente lei ed Alexander possono vivere i loro
sentimenti senza nasconderli, una breve parentesi ma così accecante da rischiarare
l’oscurità del prima e continuare a illuminare il dopo, quando la guerra e il
passato tornano nelle loro vite. Tatiana, che da bambina si trasforma in donna,
moglie e madre, perché nutre chiunque incroci il suo cammino con la sua luce,
niente è troppo per lei, troppo pesante, troppo difficile, troppo doloroso.
Piccola fragile donna ma con una tempra
d’acciaio. E’ Tatiana l’anima e il cuore di questo libro, lei la luce
che segui attraverso le pagine, lei a cui aneli, e speri che non succeda niente
ad Alexander perché lei non ne rimanga devastata, ma quando il peggio sembra
avverarsi, quando i suoi incubi e timori si concretizzano eccola ancora lì ad
andare avanti spezzata forse, ma mai piegata.
E
poi c’è Alexander, cosa dire di lui? Vi avverto, per quasi metà libro lo avrei
preso a calci nel fondoschiena, dato tante di quelle pedate che non potete
immaginare, il suo comportamento nei confronti di Tatiana appare così incoerente,
così odioso, così superficiale, che la voglia di spaccargli la sua bella faccia
vi farà prudere le mani. Alexander non subisce un mutamento, una crescita come
Tatiana, lui è già un uomo con le sue idee e convinzioni, con il suo carattere
piuttosto violento a volte, anche lui forte e determinato ma che davanti alla
sua Tatia finisce per cedere e arrendersi perché ha imparato troppo bene ed a
sue spese, che non può opporsi a lei e alle sue decisioni, e allora a volte
mente, inganna, ruba, minaccia, percuote, tutto pur di veder ancora la luce di
lei risplendere. Un uomo come molte di noi sperano che ancora esistono, dedito
alla donna che ama al di sopra di tutto, di Dio e degli uomini. Un uomo che vi
farà arrabbiare, sospirare, piangere, ridere, un uomo che però ha ancora tanto
da raccontare e tanto da sacrificare.
Infine
intorno a questi due magnifici personaggi la Storia, protagonista anch’essa di
questo libro. Raccontata e vissuta attraverso i loro occhi, la Storia che fa
parte del nostro passato recente. La guerra che rende gli uomini deboli, quasi
degli animali nella lotta alla sopravvivenza, che risveglia il peggio e, quasi
mai, il meglio delle persone. La Storia senza la quale questo libro forse non
sarebbe stato così incisivo e devastante.
Era
da tanto che sentivo parlare di questa trilogia e ringrazio veramente tanto la
persona che mi ha dato l’opportunità di leggerla, perché grazie a lei ho
scoperto un tesoro inestimabile, un gioiello prezioso, un libro da tenere
sempre vicino. Grazie Alessandra! E grazie alle due shurine che stanno condividendo
con me il viaggio, Patrizia e Dante!
Potrei
inserire infinite citazioni dei momenti tra Tatia e Shura (vi posso assicurare che alla fine del libro per voi sarà praticamente
impossibile chiamarli in modo diverso, e anche se l’utilizzo di questi nomignoli
potrà sembrarvi quasi un sacrilegio per quanto appartengano così intensamente ai personaggi, pensarli in modo diverso sarà
molto difficile), ma sceglierne solo alcune sarebbe impossibile perché l’intero
libro è così pieno del loro amore da non poter compiere tale scelta, però voglio
inserirvi alcuni passaggi, collegati fra di loro, che secondo il mio parere sono
perfettamente rappresentativi del sentimento che permea le pagine di questo
piccolo capolavoro.
Avevano appena superato
il bianco splendore del palazzo d’Inverno, quando Tatiana vide un uomo
sull’altro alto della strada. Si fermò di colpo, stupita dal suo atteggiamento
[…]
Stava immobile, vicino
al retro di un camion militare, mentre alcuni giovani scendevano i gradini del
palazzo d’Inverno trasportando grosse casse di legno. L’uomo le guardò con
rimpianto, come un amore perduto.
“Chi è quel tipo?”
chiese.
“Il conservatore
dell’Ermitage”.
“Perché guarda le casse
in quel modo?”.
“Perché contengono la
passione della sua vita. Non sa se rivedrà i suoi amati capolavori.”
[…….]
"Perchè
mi guardi così?"
"Sto guardando
tutte le mie casse di legno che vengono portate via dal palazzo d'Inverno"
[……..]
“Tatiasha…” la
richiamò. Dio, qual era il nome del conservatore…
Lei lo guardò.
“Ricorda Orbeli…”
Io ho dovuto aspettare quasi un anno per leggere il seguito, te ne rendi conto? °___° E quando è uscito ero al supermercato e stavo per mettermi a piangere lì, e avevo letto solo poche righe. Va be' sono patologicamente innamorata di questo libro.
RispondiEliminaDiciamo cmq che leggerlo a distanza di tempo ha avuto i suoi vantaggi, perché buona parte della storia è rinarrata (e quindi la conosciamo già) dal punto di vista di Alexander e io me la sono goduta appieno!
so che sono fortunata ma leggere i libri di seguito di una serie per me non è ottimale, per questo prima di iniziare il secondo leggerò qualche altro libro, ancora di più perchè so che in tatiana e Alexander la storia è narrata dal POV di Shura!
EliminaDolcissima Lara, ho voluto regalarti qualcosa di molto speciale, sperando che tu potessi amarlo tanto quanto me!
RispondiEliminaCon questa bellissima recensione, adesso, ho la prova che questa trilogia rimarrà sempre nel tuo cuore.
Bacio Alex :*
Alex, dolcina mia, non finirò mai di ringraziarti per questo regalo!!!
EliminaSemrba bello, ma il fatto che non sia un libro singolo mi frena un pò!
RispondiEliminaeffettivamente sono tre libri perchè è narrata tutta la loro storia da quando si sono incontrati fino alla vecchiaia, con attenzione anche ai diversi periodi storici! all'inizio ero spaventata dalla mole della serie ma ti posso assicurare che le pagine scorrono veloci sotto le dita! spero che tu possa dare una chance a shura a tatia!
EliminaBellissima recensione... grandissime emozioni.Un romanzo indimenticabile che deve essere letto, respirato, amato!
RispondiEliminasempre vicino al letto per accarezzare la copertina! meraviglioso!
EliminaUn libro assolutamente meraviglioso, incredibile! Basta leggerlo una sola volta e non lo si può più dimenticare. Le emozioni che mi ha regalato non sono ancora riuscita a viverle in nessun altro libro. Molto bella la tua recensione e mi hai fatto venir voglia di immergermi nella sua storia per l'ennesima volta :)
RispondiEliminaSono contenta di aver scoperto questa trilogia una volta conclusa perché, personalmente,c non so come avrei fatto ad aspettare l'uscita del secondo, che mi ha commosso tanto quanto "Il Cavaliere d'Inverno".
Chi non lo ha letto DEVE farlo assolutamente! Altrimenti non sa cosa si perde. ^^
hai ragione su tutto! una bellissima storia come ne sono state scritte poche!! Ho già gli altri volumi che attendono in libreria ma intendo gustarmeli con calma in modo da viverla appieno!!!
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