venerdì 7 marzo 2014

Recensione: L'orgoglio dei Richmond di Amabile Giusti


L'orgoglio dei Richmond
Amabile Giusti
€ 1,99
277 pg

Inghilterra, fine Settecento. Rudyard di Trent ha tutto ciò che si può desiderare dalla vita. È giovane, nobile, affascinante e un inguaribile libertino. Non ha mai incontrato l’amore, né si augura di incontrarlo. Ma un aristocratico ha dei doveri nei confronti della propria casata, tra i quali mettere al mondo dei figli, possibilmente maschi e legittimi, e il matrimonio è l’unico modo per ottenere tale risultato. Questo è ciò che pretende da lui il duca di Steventon, nonno autorevole e tirannico, l’unico verso il quale egli nutra un po’ di rispetto. Pertanto, all’età di ventotto anni, il marchese di Trent si vedrà costretto ad accantonare i duelli, le bevute, le scommesse e le ballerine, per frequentare qualche fanciulla di buona famiglia. 
Sulla sua strada, in senso letterale, giungeranno la giovane Lyselle, tanto graziosa quando sciocca, e la sorella di quest’ultima, Allyson, il cui aspetto ordinario e i cui modi glaciali suscitato subito, a pelle, tutta la sua antipatia. Mentre Lyselle cerca di carpirne le attenzioni, Allyson le respinge e anzi dimostra di disprezzare lui, le sue ricchezze, e la vita dissennata che conduce. Rudyard di Trent, abituato a essere riverito dagli uomini e corteggiato dalle donne, insolentito da tanta impudenza, medita subito di conquistarla e di farle conoscere il significato della parola “disperazione”. 
Ma l’amore non gioca pulito coi cuori degli uomini. Per uno straordinario gioco di circostanze, infatti, Rudyard e Allyson saranno costretti a trascorrere del tempo insieme, e lui si renderà ben presto conto di essere attratto dall’unica donna che si dimostra disinteressata alle sue proposte. Tra i due si instaurerà un clima di reciproco dispetto, di apparente avversione, che nasconde una realtà ben diversa e un sentimento più forte di quanto entrambi vogliano ammettere. 
Durante una frivola Stagione londinese, tra feste danzanti, gite in carrozza, baci rubati e litigi d’amore, i destini di tutti si mescoleranno come carte da gioco, e Rudyard e Allyson impareranno a conoscersi, a sopportarsi, a perdonarsi e amarsi nonostante i pregiudizi, le differenze sociali, e la loro stessa testardaggine. 



Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sull’innegabile talento di Amabile Giusti, ecco che questa piccola storia, forse un po’ scontata, ma scritta egregiamente e capace di conquistare anche i cuori dei più reticenti dissiperà ogni dubbio si possa avere sulla bravura e, soprattutto, la versatilità di quest’autrice. Leggendo i libri di Amabile ho avuto modo di avventurarmi in una storia fantasy grazie ad Odyssea, giovane strega con un destino importante, e nel genere chicklit con Trent’anni e li dimostro dove ho potuto conoscere Carlotta con la sua stravagante famiglia e l’aitante coinquilino capace di prestazioni notturne notevoli, ed ora ecco un romanzo che va a toccare le corde più profonde del mio cuore.

Prima di diventare una grande appassionata del genere fantasy e di tutte le sue derivazioni, le mie prime letture sono state i tanti romanzi Harmony che mia madre lasciava in giro per casa, L’orgoglio dei Richmond mi ha permesso di ritornare in qualche modo a questo primo amore. Certo definirlo un Harmony potrebbe essere un po’ riduttivo, anche se la storia di per sé riprende i canoni classici del genere, l’aristocratico arrogante e potente che si scontra con la semplice ed orgogliosa ragazza, scintille, malintesi, baruffe, baci rubati e poi l’inevitabile lieto fine. Eppure L’orgoglio dei Richmond ha qualcosa in più da ricercare nei suoi personaggi. L’arrogante marchese Rudyard, con la sua superbia e i suoi colpi di testa, con la schiettezza data dal sapere di potersi permettere tutto, cose e persone, con la sua faccia da schiaffi è un ragazzaccio che conquista subito il cuore delle fanciulle che si trova di fronte, anche perché dietro quell’apparenza e quella scorza dura di uomo di mondo, nasconde l’insicurezza di una persona cresciuta all’ombra di una personalità altrettanto forte, il duca suo nonno. Un nonno che pretende di gestire ogni aspetto della vita del nipote chiudendo però un occhio di fronte alle sue intemperanze, basta che queste non arrechino onta al buon nome della famiglia. Ecco quindi che Rudyard decide di contrarre un matrimonio con un’insipida contessina con il bene placido del nonno ma anche per il rifiuto di una certa donzella che credeva di far cadere tra le sue braccia con promesse materiali e non di certo sentimentali.
Tale donzella potrete ben immaginare si tratterà di Allyson, allegra zitella di 24 anni, il cui impegno quotidiano è quello di provvedere alla famiglia con la misera rendita lasciatele dal padre e porre un freno al vizio del gioco della madre e alla licenziosità della bellissima sorella, la prima potrebbe portarle sul lastrico, l’altra nel disonore. Allyson è una ragazza con i piedi per terra, ma anche un orgoglio a dir poco smisurato, tale da far invidia a quello del marchese, per questo motivo sentendo nascere nel suo cuore dei sentimenti piuttosto inopportuni decide di allontanarsi da colui che ne è l’oggetto. Ma se due persone sono destinate a stare insieme nessuno potrà separarli e quindi ecco che a Londra le loro strade continuano a incrociarsi, al parco, nei salotti buoni, nelle sale da ballo ma anche in luoghi dove una signorina per bene non dovrebbe mai mettere piedi.
Ogni incontro tra Allyson e Rudyard è particolare e sorprendente, soprattutto inaspettato, i dialoghi fra i due sono caratterizzati da botte e risposte taglienti, dirette, schiette ed alla fine nessuno dei due si può dire vincitore o vinto. Di certo il lieto fine ce lo fanno penare alquanto ma fino all’ultima pagina il lettore non potrà fare a meno di sorridere ed augurare tutto il bene a questa coppia orgogliosa e testarda. I due protagonisti inoltre sono circondati da una girandola di personaggi che non si può fare a meno di amare o odiare, anche se qualcuno risulterà avere un lato nascosto insospettabile. Di certo più di una volta ho avuto la tentazione di prendere a ceffoni la frivola e vanesia sorella di Allyson, Lyselle, come anche la madre pronta a scaricare problemi e responsabilità sulla figlia maggiore, i loro comportamenti sono portati all’eccesso e risultano essere loro le vere antagoniste della storia, grazie al cielo alla fine avranno quello che si meritano grazie al maggiore Oberon. Non lasciatevi ingannare dalla sua aria da bonaccione, come dall’aria ingenua e innocente della contessina, quasi moglie di Rudyard, in lei si nasconde una mente addirittura machiavellica. Comunque ogni personaggio di questo libro ha un carattere esasperato ed eccessivo nei modi, ma come più volte ripetuto da Amabile, questa è una piccola storia nata solo per divertire e passare il tempo quindi non importa se a volte i loro comportamenti possano sembrare inverosimile, lasciatevi solo trasportare dalle emozioni che vi suscitano.
La storia leggera, divertente, romantica, e lo stile aggraziato ed adatto all’ambientazione Regency, anche se con qualche piccola libertà, fanno si che quando si chiude il libro si ha come la sensazione di lasciare un vecchio amico che sai ti mancherà tantissimo. Personalmente ho divorato le pagine rallentando quando ho iniziato a vederne aumentare il numero, consapevole di essere in procinto di arrivare alla fine della storia, e a distanza di giorni continuo a rileggere qualche pagina, tale è la nostalgia che provo per quella coppia di testoni di Rudyard e Allyson. Se avete voglia di una bella e orgogliosa storia d’amore questo è il libro che fa per voi!

Voto: un'orgogliosa storia d'amore

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