Prodigy (Legend #2)
Marie Lu
Piemme Freeway
€ 16,50
298 pg
Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'Elector Primo muore e il figlio Anden prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due ribelli innamorati si uniscono ai Patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i Patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo Elector. È l'occasione per cambiare il mondo, per dare un senso alla morte di tante persone amate e di tanti innocenti... peccato che il nuovo Elector, l'affascinante e sensibile Anden, sembri completamente diverso dal suo crudele genitore. E se i Patrioti si stessero sbagliando?
June e Day
sono in fuga dopo la mancata esecuzione del ragazzo che però ha visto morire al
suo posto il fratello, la loro unica salvezza è unirsi ai Patrioti offrendo in
cambio i loro servigi. Per June si tratterà di voltare le spalle a tutto quello
che ha sempre creduto giusto, anche al nuovo Elector che ha incontrato una sola
vola, ma il cui sguardo non ha potuto dimenticare. Per Day la speranza di
riabbracciare il fratellino e fuggire in un prossimo futuro nelle Colonie
insieme alle persone che ama: Eden, Tess e June. Una volta accolti nei ranghi
dei Patrioti, guidati da Razor, un generale della Repubblica che fa il doppio
gioco, saranno costretti a separarsi e percorrere strade diverse ma anche per
due prodigi come loro è molto difficile capire di chi fidarsi e la ribellione non
potrebbe risultare essere l’alternativa migliore.
Secondo
volume della serie distopica creata da Marie Lu, questo libro continua
egregiamente il lavoro già svolto dal primo ma purtroppo si rivela anche quello
che esattamente ci si aspetta da un secondo volume, perché è un libro di transizione.
Il suo più grande pregio è senza ombra di dubbio quello di fare una maggiore
chiarezza sulla situazione politica e geofisica della Repubblica e non solo,
anche delle Colonie e del Mondo intero. Un mondo devastato dall’inondazioni
dovute al disgelo dei ghiacciai e per questo motivo ha assunto nuove
connotazioni completamente sconosciute, però, agli abitanti della Repubblica. Uomini
e donne costrette a sottostare ad un regime militare volto al principio a ristabilire
l’ordine in un’epoca di disordine e confusione, ma che a lungo andare si è
trasformata in una dittatura dedita al miglioramento della popolazione con l’eliminazione
selettiva di tutti coloro incapaci di raggiungere determinati standard o che
mostrassero i segni della ribellione. Ma il nuovo Elector Anden ha una
concezione della vita e dello stato totalmente diversa dai suoi predecessori e
per far si che un nuovo corso si instauri all’interno della Repubblica ha
bisogno che il Prodigio e la Leggenda si schierino al suo fianco, così come lo
vogliono anche i Patrioti che sembrano agire in collaborazione con le Colonie
per fomentare la ribellione che già serpeggia tra il popolo. Nello svolgersi
della storia si riesce anche a dare uno sguardo a queste fantomatiche Colonie
che in realtà sono molto diverse da quel paese idilliaco e ricco di opportunità
che il giovane Day sogna sulla scia delle parole del padre.
June e Day
in questo secondo volume scoprono nuove
verità anche su loro stessi e specialmente sul loro rapporto, così nuovo e così
fragile. Un sentimento tanto intenso che sembra quasi forzato se associato alla
giovane età dei protagonisti. Infatti una delle pecche dell’intera storia è
legata al fatto che i protagonisti hanno solo quindici anni ma di certo i loro
comportamenti, le loro emozioni e soprattutto i loro sentimenti sono associabili
ad un’età più matura. Vi dirò per la maggior parte del tempo ho dimenticato la
loro giovane età ed ho storto il naso quando durante la lettura vi trovavo dei
rifermenti, quindi ho preferito ignorarla e concentrarmi su loro, June e Day. Come
nel precedente volume non ho potuto fare a meno di identificarmi nella
riflessiva e razionale June, anche se in questo caso viene maggiormente fuori
la sua mente analitica, il suo assoluto controllo, lasciando meno spazio ai
sentimenti che esplodono e si manifestano solo quando Day è al suo fianco.
Al
contrario Day è passionale, irruento, spontaneo, si butta a capofitto senza
ragionare senza soffermarsi, in questa relazione come nella vita, anche se i
nodi non esitano a venire al pettine. June rappresenta tutto quello che
dovrebbe odiare eppure non può fare a meno di amarla, di stringerla a sè e non
lasciarla andare. June è la notte e Day il giorno, luna e sole, inconciliabili
ma inseparabili. E’ solo per questi due protagonisti così particolari che il
libro raggiunge le 4 stelle della mia votazione perché, diciamo la verità la
storia è un po’ debole, nel senso che semplicemente si assiste alla messa in
posizione dei vari personaggi e delle opportune situazioni per il capitolo
finale, quindi come dicevo all’inizio questo è sostanzialmente un libro di
transizione necessario a condurre il lettore verso la fine della storia del
prodigio e la leggenda.
Voto: verso il capitolo finale
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