È impossibile vivere tre vite completamente diverse l’una dalle altre?
La protagonista Fortuna, di fronte all'esecuzione della sua condanna a morte si porrà questa domanda stilando un bilancio della sua vita, a noi scoprire la risposta.
Fortuna, il buco delle vite
Jolanda Buccella
Ciesse Edizioni
E-book € 8,00 - Cartaceo € 22,00 - 592 pg
Fortuna è in
prigione è a un passo dalla morte, l'hanno condannata perché si è rifiutata di
denunciare gli hutu che hanno aiutato lei e i suoi amici a far fuggire
centinaia di poveri tutsi verso le frontiere del Ruanda. E' venuto a prenderla
un ragazzo esile e dai lineamenti angelici, per portarla davanti al plotone
d'esecuzione. E' così diverso dagli altri militari che ha conosciuto durante il
suo secolo di prigionia, non ha l’spetto di un vile assassino, non è un uomo
del regime, non è un ruandese e forse non appartiene nemmeno a questo mondo. I
suoi occhi, anche se sono chiari come i cieli primaverili, hanno qualcosa di
terribilmente familiare... Dio sembra che manchi un'eternità all'appuntamento
decisivo della sua ultima vita. Sì ultima vita, perché Fortuna è una donna che
ha vissuto tre vite assolutamente diverse tra di loro. E Allora negli
interminabili secondi che mancano tra lei e l'appuntamento fatale con la
Signora morte, quasi come se fosse un passaggio inevitabile, ne ripercorre le
tappe più importanti. All'improvviso la sua memoria la riporta in dietro di
tanti anni, alle Quattrovie, il paesino del profondo sud dell'Italia dove è
nata un lontano mese di giugno degli anni 50'. Ora è di nuovo J. Rizzutelli, la
bambina con i capelli rossi come l'inferno e una brutta malformazione alla
colonna vertebrale che tutti, per ignoranza, chiamavano il buco della vita.
Vive ancora nella casa del portone verde e accanto a lei c'è l'amatissima nonna
Umberta Prima Rizzuelli, l'unica persona della famiglia che la incoraggiava
continuamente a superare tutti i suoi limiti fisici. Umberta era tutto il suo
mondo, con lei viveva un rapporto simbiotico e il dolore lancinante che ha
provato, quando l'ha persa per sempre è ancora così vivo e ben radicato nella
sua anima. Non deve sprecare gli ultimi preziosi secondi della sua esistenza,
lasciandosi trasportare dalla disperazione per quel lutto che non ha mai avuto
la forza di dimenticare, così ripone ancora una volta la piccola J. in un
angolino nascosto della sua memoria e si rifugia per un po’ in Piccoletta, la
povera barbona che per dieci anni ha cercato di resistere alla fame e al freddo
degli inverni romani più rigidi, soltanto per arrivare a quell'appuntamento
fondamentale nella vita di ogni donna. L'appuntamento con l'amore, che ha gli
occhi profondi e lucenti come due olive nere di Nadir, un medico ruandese che è
stato costretto all'esilio, per non soccombere al regime che oramai da anni
sottomette e stritola il suo Paese. All'inizio il rapporto tra Nadir e Piccoletta
non è affatto facile, la donna dopo aver vissuto a lungo per strada e
sperimentato quanto possa essere grande l'indifferenza e la ferocia umana, non
si fida più di nessuno. Ma il dottore con pazienza e tenacia riesce a
conquistare la sua amicizia e a entrare lentamente nel suo cuore. Così poco per
volta la donna trova la forza per raccontargli del terribile rapporto che da
bambina aveva avuto con sua madre Anita, una bellissima ex ballerina classica
che non aveva mai accettato la sua disabilità, della disperazione della sua
adolescenza divisa tra un digiuno che l'aveva quasi portata alla morte e delle
abbuffate senza controllo che avevano rischiato di farla esplodere e persino di
come era arrivata a ridursi a quella vita di stenti e privazioni per strada.
Quando anche Nadir avrà il coraggio di parlare del suo passato ruandese, degli
anni che ha trascorso in carcere e del suo lungo esilio in Italia, il rapporto
tra i due subirà una completa evoluzione…e Piccoletta avrà la possibilità di
rinascere ancora e di diventare Fortuna, l’unica donna che avrebbe sempre
voluto essere.
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Sono riuscita a incuriosirvi anche questa volta?
sembra un libro molto forte..lo segno e vedremo..
RispondiEliminaSi, a me incuriosisce, sembra una storia molto struggente.
RispondiEliminaeffettivamente deve essere un libro molto forte e di grande impatto, una lettura che va assaporata e meditata!!
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